L'ultimo samurai

Ho trovato "L'Ultimo Samurai" uno scontatissimo film, versione Sol Levante di "Balla coi lupi" e "Braveheart", ma con molta + retorica di quest'ultimo. Mentre lo guardavo, pensavo sempre: "vuoi vedere che ora succede così e cosà"? e così e cosà succedeva. L'unica cosa che non sono riuscito a prevedere è stato l'orribile e ultra retorico finale, che non forse non ritenevo avrebbero avuto il coraggio di fare. Ma mi sbagliavo... Tom Cruise, oltre a dar sfoggio della sua tipica insepressività, in questo film sembra abbia voluto autocelebrarsi e autocompiacersi. Personaggio in cerca di redenzione (ma che in realtà non ha niente da redimere, poichè la strage per cui si sente colpevole è stata fatta contro la sua volontà), riesce a vincere l'alcolismo, riesce a imparare ad usare perfettamente la katana grazie ad insegnamenti alla "Karatè Kid", riesce a conquistare la stangona cui aveva ucciso il marito, riesce a farsi voler bene da tutti, ma soprattutto riesce ad essere unico sopravvissuto di ben due battaglie! Non mancano scene al limite del ridicolo, come quella in cui il solito Tom "Superman" Cruise, appena arrivato in Giappone, passa una notte leggendo un libro di Samurai e va a dire anche agli stessi giapponesi: "Ma guardate che i samurai sono avversari tosti, mica roba da poco!". Ma nessuno gli dà retta e decidono di andare lo stesso all'attacco, con gente che col fucile non riesce a colpire un bersaglio a 5 metri di distanza. Ovviamente anche di questo se ne renderà conto il solito super-protagonista... Lo spettatore, sui samurai, da questo film non imparerà nulla, al di là dei soliti clichè e luoghi comuni. Ma qualche bel paesaggio neo-zelandese, costumi ben realizzati, una facile lezioncina sull'importanza delle tradizioni e qualche "pillola di saggezza zen", hanno fatto gridare a molti "al capolavoro". Watanabe meglio di Cruise, ma anche il suo personaggio è troppo stereotipato.