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IN Sordi regista-protagonista c'è sempre stata(salvo che in alcuni casi, "Fumo di Londra"e"Finché c'è guerra c'è speranza", per es.) una certa"schisi", cioè uno scollamento sostanziale tra un ruolo e l'altro, tanto che non sarebbe stato insensato, in alcuni casi, consigliargli, per es., di fare solo il regista. Consiglio irricevibile? Probabilmente sì, anche perché in Sordi l'affiatamento endiadico-sinergico tra i due ruoli sembra ineliminabile. In questo sequel del"Tassinaro", troppo geografico-turistico vari appunti sono/sarebbero da fare, ma rimangono deliziosi certi duetti oppositivi, non tanto tra Albertone e Anna Longhi, la"buzzicona", ormai un po'scontati, quanto tra Sordi e un Dom DeLuise doppiato in modo da essere il perfetto policeman italo(anzi neapolitan)-american. Sorprese e "novità"non sempre eccelse, forse, neppure sempre molto"sorprendenti"e"nuove", ma comunque Sordi c'era/c'è, soprattutto per il suo(comunque amplissimo)pubblico . Sordi, tra l'altro, è sempre stato attore-regista non "di ricerca"e/o neppure "d'avanguardia", ma per un pubblico ampio, con tutti gli annessi e connessi del problema... El Gato
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