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"Murder in Three Actis"(Gari Nelson, 1986), ça va de soi da un romanzo di Agatha Christie del 1944 dal titolo omonimo, è la storia della "convocazione"di vari personaggi.amic, conoscenti-da parte di un famoso attore ormai prossimo al tramonto ad Acapulco. Seguendo lo schema triadico insito già nel titolo,. voluto dalla Christie, quasi tre parti, ossia meglio tre atti(ricordiamo che la Christie scrisse molto anche per il teatro; qui la fonte è appunto un suo romanzo, ma il carattere anche teatrale della fonte rimane decisamente anche in questo film televisvo).in questo film, intervallati da intemerzzi comici di Poirot con il capitano Hastings, reso benissimo da Jonathan Cecil, sorta di"fool"desunto da Shakespeare, viene ucciso dapprima un pastore protestante, poi un medico, il dr.Strange, infine una ricca signora. Lasciando tutti/e basiti/e, Poirot dapprma(copertura o errore?)dice di non ritenere il primo delitto un omicidio, dato che il coroner afferma trattarsi di una morte naturale per infarto, poi invece si rende conto che si tratta di un potentissimo veleno che uccide senza lascaire traccia e che la sostituzione del bicchiere(eventualmente dei bicchieri, ma è più difficile)può avvenire in tempi rapidissimi, senza che nessuno dei/delle presenti se ne renda conto. Ma rimane l'interrogativo relativo al movente e poi all'omicida(come sempre nella Christie, che l'investigatore sia Poirot sia Miss Marple si parte comunque dal movente, rapporto di causazione di per sé sempre valido, salvo che ora, con la verifica del DNA si procede in modo apparentemente più"scientifico", salvo il fatto che anche l'aspetto psicologico è altrettanto "scientifico"di quello solo biologico-sperimentale), ma Poirot, con il consueto metodo(convocazione dei/delle partecianti al primo banchetto ancora vivi/e, procede alla valutazione-"escussione dei testi"(ma l'investigatore sa già tutto, in realtà, salvo qualche dettaglio)e poi individua o meglio"smaschera"(talora, come qui, quasi in senso letterale)il o la coolpevole. Come sempre, ma forse in particolare in questi film(il quinto delle serie tratto dai libri della Christie, nei quali c'è l'"unico", "vero"Poirot cinematografico e televisivo, il compianto Peter Ustinov-diffidate delle imitazioni, anche se le stesse spesso sono buone o discrete)si vede come il metodo di Poirot(ma ciò vale altrettanto per Misse Marple, in realtà, solo che questa è ovviamente più"femminile"-"intuitiva")sia quello logico-deduttivo, accompagnato dall'intuizione-probabilmente quello che qualche decennio fa Umberto Eco e Carlo Ginznurg aveva definito metodo"abduttivo", pur riferendosi a sir Arthur Conan Doyle come autore di"Sherlock Holmes"e bisogna pur dire che Conan Doyle non è=alla Christie, come Sherlock Holmes presenta notevole diversità da Poirot e dalla Marple, ovviamente; in ogni caso i gialli della Christie , inglesi sono comunque derivati, come ispirazione, da Conan Doyle, a differenza del "hard boyled"USA... Tra gli interpreti , oltre all'impareggiabile Ustinov, che qui sembra veramente un "Falstafff", pur se in salsa belga, un interprete caro a ogni spettatore come Tony Curtis, in un ruolo asoslutamente "chiave"(non psso dire di più..), Emma Samms e, vista l'obbligatoria ambientazione mexicana, anche Fernando Allende(il cognome non può passare sotto silenzio...)e Pedro Armendariz. El Gato
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