Mario Gromo
La Stampa
Ha amato, ha ballato una sola estate; ed è morta, a diciassette anni. È questa, la breve vicenda di Kerstin; e dobbiamo essere grati ad Arne Mattson di avercela raccontata con un modo suo, modesto, lindo e sincero. Ha creduto nel «suo» film, l'ha sentito; e noi dobbiamo allora credere in Kerstin, e nella sua breve apparizione terrena. Poco più di un'alba, e già notte, senza meriggio e senza tramonto.
È proprio dei cinema nordici di sorprenderci ogni tanto con un idillio. Il penultimo era stato Sommerlek, il più recente è il film d'oggi; e sembrano tutti nascere da quel meno nordico Amore giovane, di Rovensky, che nel '34 ci sorprese come una rivelazione del cinema cecoslovacco e come una pagina di umanità schietta. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (2449 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 1957