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marco pilla
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domenica 30 novembre 2025
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una storia che emoziona e conquista
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Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Massimo Benenato – figlio del grande Franco Franchi – è una commedia agrodolce dal tocco raffinato, capace di intrecciare con delicatezza i temi della famiglia, dell’amicizia e dell’amore.
Di Giorgio dirige questo intreccio con mano sicura, restituendo una narrazione che cresce scena dopo scena, capace di emozionare senza cadere mai nella retorica. I dialoghi, sempre misurati, rivelano una cura autentica per il dettaglio psicologico e per la verità dei sentimenti. La regia rivela una maturità ormai evidente. Roma – la città evocata nel titolo – non è soltanto uno sfondo, ma un personaggio vivo, presente, pulsante, infatti Di Giorgio ne cattura la luce, le contraddizioni, i momenti sospesi, regalandole un posto d’onore nella narrazione.
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Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Massimo Benenato – figlio del grande Franco Franchi – è una commedia agrodolce dal tocco raffinato, capace di intrecciare con delicatezza i temi della famiglia, dell’amicizia e dell’amore.
Di Giorgio dirige questo intreccio con mano sicura, restituendo una narrazione che cresce scena dopo scena, capace di emozionare senza cadere mai nella retorica. I dialoghi, sempre misurati, rivelano una cura autentica per il dettaglio psicologico e per la verità dei sentimenti. La regia rivela una maturità ormai evidente. Roma – la città evocata nel titolo – non è soltanto uno sfondo, ma un personaggio vivo, presente, pulsante, infatti Di Giorgio ne cattura la luce, le contraddizioni, i momenti sospesi, regalandole un posto d’onore nella narrazione.
Nel film il regista interpreta anche Eugenio, dimostrando ancora una volta una versatilità rara. Di Giorgio sa essere al tempo stesso attore, narratore e guida artistica, offrendo al personaggio sfumature sincere e profondamente credibili. Anche il cast che lo accompagna è valorizzato al meglio, dalla carismatica Paola Dini alla sorprendente Veruska Scollo, ogni interprete trova spazio per esprimere il proprio ruolo con freschezza e autenticità.
Tra gli elementi più preziosi dell’opera c’è il delicato omaggio a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, un tributo sincero alla comicità intelligente, al duo che ha segnato la storia dello spettacolo italiano. Benenato, figlio d’arte, dona alla sceneggiatura un’eredità emotiva che Di Giorgio riesce a tradurre in immagini con rispetto e sensibilità.
Sotto le Stelle di Roma dimostra una cosa chiara, Giuseppe Di Giorgio è una delle voci più promettenti del cinema italiano contemporaneo. La sua capacità di raccontare storie umane, il suo sguardo empatico e la sua crescente sicurezza registica rendono questo film un passo importante nella sua carriera.
MARCO PILLA
"L'ECO" IL GIORNALE DI PAVIA E PROVINCIA
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robby il critico
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giovedì 27 novembre 2025
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un film meritocratico
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Il cinema è mettersi in gioco, rischiare e avere il coraggio di firmare un film come fosse un assegno in bianco. Di Giorgio rischia, molto, sa di avere tutte le doti e le caratteristiche per farlo e quindi decide di fare una commedia pur sapendo che non è la via giusta per mostrare le sue qualità artistiche. Ma lui la realizza con caparbietà e buon senso. Ne esce un film che fa riflettere, che certamente ha le sue difficoltà in alcune situazioni che magari rallentano un po' la narrazione ma che alla fine ti colpisce dritto al cuore, senza esitazione e questo per me si chiama arte con la A maiuscola. Tratta le varie tematiche quali amore, amicizia, omosessualità e famiglia con uno stile parecchio lontano dai canoni italiani, sembra quasi un film d'altri tempi, può piacere o no, ma lui lo fa con convinzione e delicatezza.
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Il cinema è mettersi in gioco, rischiare e avere il coraggio di firmare un film come fosse un assegno in bianco. Di Giorgio rischia, molto, sa di avere tutte le doti e le caratteristiche per farlo e quindi decide di fare una commedia pur sapendo che non è la via giusta per mostrare le sue qualità artistiche. Ma lui la realizza con caparbietà e buon senso. Ne esce un film che fa riflettere, che certamente ha le sue difficoltà in alcune situazioni che magari rallentano un po' la narrazione ma che alla fine ti colpisce dritto al cuore, senza esitazione e questo per me si chiama arte con la A maiuscola. Tratta le varie tematiche quali amore, amicizia, omosessualità e famiglia con uno stile parecchio lontano dai canoni italiani, sembra quasi un film d'altri tempi, può piacere o no, ma lui lo fa con convinzione e delicatezza. Poi la trovata per dichiarare il suo amore al duo Franchi/Ingrassia l'ho trovata geniale, sì perché nel libro di Massimo Benenato non vengono mai citati Franco e Ciccio ma lui decide di farlo e ne viene fuori un messaggio di puro amore. Di Giorgio rappresenta la perseveranza, il raggiungimento dei propri sogni, La meritocrazia e per finire se stessi, con una umiltà disarmante.
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