L'esordio di Camille Lugan è una sorpresa nelle Giornate degli autori: da una premessa religiosa esplode un noir di coppia notturno e crudele, dominato dalla gangster di Asia Argento
di Emanuele Di Nicola La Rivista del Cinematografo
Siamo a Le Havre. La giovane ragazza nera Joy (Sonia Bonny) è un'orfana che non hai conosciuto i genitori, molto cattolica, credente e praticante a tal punto da assistere il prete della sua chiesa, un uomo malato terminale e consapevole che gli resta poco da vivere. La quotidianità di Joy è l'altare, poco altro. All'improvviso irrompe la svolta che funge da innesco per l'intreccio: proprio tra le sacre mura incontra un ragazzo, Andriy (Volodymyr Zhdanov), ferito e sanguinante, che viene ulteriormente picchiato davanti a lei. [...]
di Emanuele Di Nicola, articolo completo (3170 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 4 settembre 2024