Il film della regista israeliana si scinde in tre parti più o meno connesse per raccontare l'insofferenza di una generazione. Premiato con la menzione speciale nel concorso lunghi Laceno d'Oro
di Veronica Orciari Sentieri Selvaggi
All Eyes Off Me è un prodotto singolare. "Singolare" nel senso di "diverso", "anomalo", ma sotto molti aspetti anche "proprio di un singolo individuo". A regnare nel film di Hadas Ben Aroya sono infatti i personaggi, i singoli, non il coro, non l'unità. In questo senso "singolare" è la parola migliore per descrivere il modo in cui la regista israeliana (al suo secondo lungometraggio) cattura e cristallizza i suoi personaggi in un percorso che è solo loro, in un binario che porta alla destinazione di ognuno e si incrocia con i binari degli altri soltanto per necessità. [...]
di Veronica Orciari, articolo completo (3243 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 8 dicembre 2021