In questo B-movie, una poliziotta di New Orleans, ex militare in Afghanistan, è costretta a mettere in discussione la sua identità di donna di colore dopo aver assistito a due poliziotti corrotti che commettono un omicidio.
I personaggi di contorno non sono tratteggiati con finezza, ma il regista mantiene per tutto il tempo una velocità pura, sfrecciando attraverso i sanguinosi scontri della trama e i grandi discorsi morali con uno stile assai efficace.
La protagonista è perfetta, con occhi ardenti porta un'umanità e un'urgenza che servono la storia forse più di quanto meriti: una performance al di sopra e al di là del livello del film.
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In questo B-movie, una poliziotta di New Orleans, ex militare in Afghanistan, è costretta a mettere in discussione la sua identità di donna di colore dopo aver assistito a due poliziotti corrotti che commettono un omicidio.
I personaggi di contorno non sono tratteggiati con finezza, ma il regista mantiene per tutto il tempo una velocità pura, sfrecciando attraverso i sanguinosi scontri della trama e i grandi discorsi morali con uno stile assai efficace.
La protagonista è perfetta, con occhi ardenti porta un'umanità e un'urgenza che servono la storia forse più di quanto meriti: una performance al di sopra e al di là del livello del film.
Per Naomi Harris è probabilmente il suo più grande lavoro fino ad oggi e offre una prestazione imponente, prendendo sul serio una sceneggiatura e dei dialoghi al limite del ridicolo.
Anche Tyrese Gibson, nel ruolo di un uomo ossessionato da una vita di maltrattamenti da parte della polizia, è così bravo che ci si chiede perché sia stato finora sempre relegato a interpretare personaggi secondari.
Black and Blue poteva essere migliore e l'inserimento dell'attualità in un film di più ampio respiro poteva essere fatto con più finezza.
Un film dunque con qualcosa da dire, ma non è poi così riuscito nel dirlo.
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