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Storie di donne con realismo magico e tonalità horror: convince l'esordio del vietnamita Duong Di?u Linhm, alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia
di Davide Brambilla La Rivista del Cinematografo
Quante volte il cinema ha cercato di rappresentare il male, personificandolo oppure oggettivandolo quale presenza esterna che ci inquieta e ci assilla o come motore di azioni dettate dalla paura e dall'angoscia. E se lo spirito maligno fosse una fastidiosissima infiltrazione del soffitto che possiamo vedere solo noi? E come è possibile scacciarlo?
Da questi presupposti si muove la protagonista di Don't Cry Butterfly, esordio al lungometraggio della vietnamita Duong Di?u Linhm, classe 1990, che mira a rappresentare in modo non convenzionale storie di donne di mezza età, tristi, angosciate o assillanti. [...]
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