giacomoricci
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giovedì 28 giugno 2018
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una pietra miliare del cinema francese
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Premetto che io non avevo molte aspettative vero "Montparnasse femminile singolare" vincitore della camera d'òr al festival di cannes però tutte le critiche positive che ho sentito riguardo a questo film e anche il vinto di aver vinto la camera d'òr mi hanno spinto a vederlo. e devo dire che quando sono uscito dalla sala ho detto "Questo film è stupendo" perchè non è solo la solita commedia sulla giovane ragazzina scapestrata che si è appena trasferita a parigi dal messico e le succedono di tutti i colori. questo è un vero e proprio innoalla libertà femminile che ci mostra l'evoluzione di uesta ragazza che durante la visione del film riesce a farci affezzionare a lei.
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Premetto che io non avevo molte aspettative vero "Montparnasse femminile singolare" vincitore della camera d'òr al festival di cannes però tutte le critiche positive che ho sentito riguardo a questo film e anche il vinto di aver vinto la camera d'òr mi hanno spinto a vederlo. e devo dire che quando sono uscito dalla sala ho detto "Questo film è stupendo" perchè non è solo la solita commedia sulla giovane ragazzina scapestrata che si è appena trasferita a parigi dal messico e le succedono di tutti i colori. questo è un vero e proprio innoalla libertà femminile che ci mostra l'evoluzione di uesta ragazza che durante la visione del film riesce a farci affezzionare a lei. bravissima ovviamente l'attrice Laetitia dosch che riesce a interpretare un ritratto di donna forte e coraggiosa che non si da mai per vinta e conrinua con il suo buon umore e il suo pizzico di sfortuna facendoci risere ed emozionare.
Non perdetelo assodlutamente.
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(di saverio cantella)
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francesca50
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sabato 26 maggio 2018
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film vecchio ma nuovo!
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Il film rappresenta un tema vecchio ma con un'attrice e episodi nuovi; perciò in esso l'emancipazione femminile appare ancora una volta interessante.
Ancora oggi però si vede che l'emancipazione femminile non viene raggiunta anche se il film vorrebbe significare che si raggiunge.
In effetti la donna oggi può lavorare, quindi è più libera. Ma l'amara verità è che o la donna rimane sempre al servizio di un uomo o resta sola. Poche infatti le donne che riescono a realizzarsi veramente accanto a uomini che le rispettano.
Il film comunque mi è piaciuto per l'espressiva figura femminile che lo conduce.
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Il film rappresenta un tema vecchio ma con un'attrice e episodi nuovi; perciò in esso l'emancipazione femminile appare ancora una volta interessante.
Ancora oggi però si vede che l'emancipazione femminile non viene raggiunta anche se il film vorrebbe significare che si raggiunge.
In effetti la donna oggi può lavorare, quindi è più libera. Ma l'amara verità è che o la donna rimane sempre al servizio di un uomo o resta sola. Poche infatti le donne che riescono a realizzarsi veramente accanto a uomini che le rispettano.
Il film comunque mi è piaciuto per l'espressiva figura femminile che lo conduce.
Una attrice dagli "occhi particolari" che la rendono nuova musa del cinema...
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flyanto
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venerdì 1 giugno 2018
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una donna smarrita alla ricerca di sè
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"Montparnasse - Femminile Singolare" della regista Léonor Sérraille, come si evince dal titolo, racconta una storia riguardante un personaggio femminile e, più precisamente, una giovane donna di circa 30 anni, di nome Paula. La protagonista è tornata nella città di Parigi dopo un lungo periodo di permanenza in Messico e vorrebbe riallacciare la propria relazione sentimentale con un più grande di lei di anni ex- fidanzato che svolge l'attività di fotografo e di cui ella un tempo era stata la musa ispiratrice. Ma l'uomo non ne vuole più sapere e pertanto Paula si trova nella sua città natale sola e senza un impiego e, dato che non ha ancora chiaro in mente cosa voler fare e cosa saper fare realmente, per la donna diventa anche più difficile la ricerca di un'occupazione.
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"Montparnasse - Femminile Singolare" della regista Léonor Sérraille, come si evince dal titolo, racconta una storia riguardante un personaggio femminile e, più precisamente, una giovane donna di circa 30 anni, di nome Paula. La protagonista è tornata nella città di Parigi dopo un lungo periodo di permanenza in Messico e vorrebbe riallacciare la propria relazione sentimentale con un più grande di lei di anni ex- fidanzato che svolge l'attività di fotografo e di cui ella un tempo era stata la musa ispiratrice. Ma l'uomo non ne vuole più sapere e pertanto Paula si trova nella sua città natale sola e senza un impiego e, dato che non ha ancora chiaro in mente cosa voler fare e cosa saper fare realmente, per la donna diventa anche più difficile la ricerca di un'occupazione. Ella così viene prima ospitata in casa da un' amica, successivamente cacciata via dalla propria dove è nata e cresciuta dalla madre con cui ha un passato burrascoso, vagando nel frattempo per le vie di Parigi alla ricerca di un lavoro e di una dimora un poco più stabile. Vi riuscirà dopo svariati tentativi dividendosi tra l'attività di baby sitter di una bambina di circa 10 anni e quella di commessa di articoli di biancheria intima presso un grosso centro commerciale. Da questo momento in poi per lei si apriranno delle nuove possibilità per un' esistenza del tutta nuova....
Tutto il film è incentrato sull'unica protagonista, Paula appunto, intorno alla quale ruotano gli altri personaggi secondari. Di questa giovane donna, parecchio insicura e piuttosto nevrotica, senza alcuna capacità particolare, la regista Sérraille segue l'intero e lungo peregrinare nel corso delle svariate giornate, presentandone tutti gli stati d'animo, le debolezze, i difetti ed i pregi. Lo spettatore, in pratica, le è accanto nel suo lungo cammino e nella estenuante ricerca di un impiego ma , e soprattutto, di se stessa. Paula è impersonata dall'attrice Laetitia Dosch che molto efficacemente riesce bene a rappresentare il proprio personaggio, rendendolo allo spettatore, a volte, persino quasi 'antipatico' o, per lo meno, irritante a causa delle sue continue ed innumerevoli nevrosi, del suo essere stralunata e della sua più totale mancanza di una qualche particolare. In conclusione, si può ben dire che il pregio di questo film è proprio determinato dalla presenza della Dosch.
Interessante.
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cardclau
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lunedì 21 maggio 2018
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una grande regista, una grande protagonista
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La storia che ci racconta Léonor Séraille ruota attorno ad una frazione di vita di una donna di 31 anni Paula (Laetitia Dosch). Tutto incomincia col compagno, Joachim, ricco fotografo professore, che la butta fuori in strada, sono a Parigi da poco termpo, dopo essere stati un lungo periodo assieme in Messico. Veniamo a sapere ad un certo punto, non ricordo quando nel film, ma la madre l'aveva reiterato molte volte, che Paula non aveva mai fatto "niente" nella sua vita, era sempre stata al traino di Joachim. Il motivo della rottura della loro relazione ci rimane ignoto per tutto il film, e apparentemente rimane ignoto anche a loro. La reazione iniziale di Paula è estremamente intensa, a momenti veemente, ma non c'è nulla da fare, Joachim non riapre la porta.
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La storia che ci racconta Léonor Séraille ruota attorno ad una frazione di vita di una donna di 31 anni Paula (Laetitia Dosch). Tutto incomincia col compagno, Joachim, ricco fotografo professore, che la butta fuori in strada, sono a Parigi da poco termpo, dopo essere stati un lungo periodo assieme in Messico. Veniamo a sapere ad un certo punto, non ricordo quando nel film, ma la madre l'aveva reiterato molte volte, che Paula non aveva mai fatto "niente" nella sua vita, era sempre stata al traino di Joachim. Il motivo della rottura della loro relazione ci rimane ignoto per tutto il film, e apparentemente rimane ignoto anche a loro. La reazione iniziale di Paula è estremamente intensa, a momenti veemente, ma non c'è nulla da fare, Joachim non riapre la porta. Da lì comincia comunque un Odissea della protagonista, a Parigi, da sola, senza il becco di un quattrino, nella ricerca incerta di un posto dove vivere, di un lavoro con cui sostentarsi. Veniamo a sapere che la relazione con i suoi genitori è stata molto difficile, direi estremamente sofferente. Non li vede e non li sente da tempo. Adesso il padre è morto. La madre più volte reitera la decisione inconfutabile, direi marmorea, di non avere più niente a che fare con la figlia. Ma cosa è successo tra loro di così irreparabile, dove non c'è posto per la compassione? Non c'è dato a sapere per tutto il film. Incollando questi ed altri pezzi del mosaico possiamo postulare che Paula è una donna che viene da un ambiente deprivato, quindi forse psicologicamente fragile e turbolenta, che avrebbe bisogno di un compagno, di suo particolarmente stabile, con grandi capacità paterne. Ma Joachim non sembra la persona giusta: l'ha utilizzata solo (così sembra) come immagine nelle sue foto, un oggetto (così sembra) per arricchire solo se stesso, l'ha sempre mantenuta nella dipendenza da se', che sia un tantino narcisista? In questo pasticcio psicologico, in questo groviglio e caos relazionale dove trovare il capo del filo per tenere insieme il film? Più facile a Teseo procedere con l'aiuto del filo di Arianna per venire a capo del labirinto del minotauro. Ma qui si compie il miracolo, Lèonor Séraille, aiutata da una splendida Laetitia Dosch (Paula) riesce a non cadere mai nel mortifero, ma dipinge un bellissimo personaggio di una vitalità sensazionale e appassionante, ricca di risorse e di un umorismo imbattibile.
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