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Decisamente nel film comico(piu'ancora che nella letteratura)la componenete comica(o comico.gorttesca)si unisce sempre o meglio sottende sempre il dramma: qui, in "Admisison"(Paul Weitz, ma scritto da Karen Croner, 2013)si trova il drmmaa di una valutatrice dei tests per chi e'ammesso(a)all¿universita'di Princeton, secondo i criteri "rigorosamente imparziali"delle grandi universita'del capitalismo uSA. Il fatto e'che lei stessa, nata per caso in un treno, da padre"incertus", mentre certa e'la madre che non si perita di sapere chi sia il padre dellla figlia, apprende da un giovane attraente quasi partner(di una notte lo sara')che un suo figlio adotivo e'probabilmente suo figlio natruale, nato da un rapporto fuggevole con un partner. Il "iritorno del rimosso"della nascita, oltre alla relazione difficile, a vari momenti in cui incontra dolore e difficolta'(il ragazzino di colore intelligente, ma con varie defaillances), alla notizia che il suo partner abituale si sposa, oltre a tutto con una donna che lei non sopporta, fanno si'che lei vada incontro non a una tragedia ma a una grave crisi, Comico, appunto, che guarda sempre "the dark face of the person", dle resto nella migliore tradizione del"comico"che bergsonianmente e freudianamente segnala sempre"l'altro", qhanti e'manchevole e difficlel,e l'assenza, la mancanza. Tina Fey e'una Portia molto efficace, ma bene anche Paul Rudd, Micahel Sheen, in un film non certo"facile", ossia non "consumabile"come qualcosa di semolciemente4"divertente", ma dove anzi il divertimento incontra vari momenti"problematici". Eugen
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