Indebitato fino al collo con un boss della droga, un tranquillo consulente finanziario trascina la famiglia da Chicago ad una località turistica del Missouri.
Marty Byrde lavora come consulente finanziario a Chicago e ha una vita apparentemente serena. Il suo ménage viene però stravolto quando, insieme al suo socio, finisce ostaggio di Del, un signore dei cartelli di droga messicani. Questi sostiene che la società dei due gli ha rubato cinque milioni di dollari e intende vendicarsi, ma Marty riesce a convincerlo di poter riciclare il denaro sporco nei pressi del lago di Ozark, con più efficienza e lontano da tutti i controlli di Chicago. Del accetta ma pone condizioni molto severe, che obbligano Marty a partire immediatamente con tutta la famiglia verso il Missouri.
Oltre al protagonista Marty, interpretato da Jason Bateman - che presto sarà su Netflix anche nella nuova stagione di Arrested Development - il cast comprende almeno altri due pezzi da novanta: Laura Linney e Peter Mullan. La prima è un'attrice tre volte nominata agli Oscar e vincitrice di due Golden Globe, su sei candidature, proprio per due parti televisive, The Big C e John Adams. Qui interpreta la moglie di Marty, che scopriremo subito essere stata infedele e che si troverà presto faccia a faccia con la dura realtà della situazione in cui si è cacciato il marito. Lo scozzese Peter Mullan, attore per Ken Loach e regista apprezzato dalla critica fin dall'esordio con Orphans, vanta anche una carriera internazionale in Tv con titoli come l'inglese The Fear, la neozelandese Top of the Lake e le americane Olive Kitteridge e Quarry. In Ozark entra in scena nel quarto episodio, nei panni di un criminale locale che vede la sua attività minacciata dai progetti di riciclaggio di denaro di Marty.
Tra gli altri personaggi è poco presente ma molto pesante nel condizionare tutta la vicenda il messicano Del, interpretato da Esai Morales, da ormai diversi anni impegnato soprattutto in Tv. Ci sono poi i figli di Marty: Charlotte, teenager in cerca di indipendenza che odia essere stata sradicata da casa e flirta con un ragazzo del posto di nome Wyatt; Jonah, ragazzino che dimostrerà insolite manie. Inoltre ha un ruolo di rilievo Ruth, interpretata da Julia Garner già vista in The Americans, piccola delinquente affascinata però dalla possibilità di imparare da Marty il funzionamento del mondo criminale di successo. Infine immancabile un agente federale che cerca di sbrogliare la matassa, a partire proprio dall'incastrare Marty, tanto da operare in incognito nella comunità. Si chiama Roy Petty e lo interpreta Jason Butler Harner, che aveva già avuto un ruolo gay nella terza stagione di Ray Donovan.
Il principale autore della serie, in veste di ideatore e showrunner, è Bill Dubuque, sceneggiatore molto lanciato a Hollywood dal successo di The Accountant con Ben Affleck, già diretto verso un sequel. Si tratta della sua prima serie Tv e per la regia si è affidato prima di tutto a Jason Batman, che dirige quattro episodi su dieci e torna dietro la macchina da presa in Tv dopo due film: Bad Words del 2013 inedito in Italia e La famiglia Fang del 2015. Completano la squadra di registi due veterani della serialità televisiva, Andrew Bernstein (Mad Men) e Daniel Sackheim (The Americans), oltre a Ellen Kuras, più nota come direttrice della fotografia per esempio di Se mi lasci ti cancello.
Sebbene Ozark racconti di un uomo che ha una seconda vita criminale ignota alla famiglia, questo segreto viene immediatamente a galla con la moglie ed è presto scoperto anche dai figli, evitando quindi l'abusata situazione per cui il marito deve agire di nascosto dai suoi cari. Del resto a Marty non mancano le difficoltà, tra i violentissimi messicani, gli aggressivi zotici del posto, un misterioso boss che vive sulle colline e un'agenzia federale alle calcagna. Visivamente poi il trasferimento da Chicago al lago di Ozark, che per quanto sia meta di villeggiatura non è poi un luogo così solare, cambia il tono dal grigio della città a luci bluastre, ma pur sempre sommesse più che colorate.
Attraverso un'attività difficile e persino immateriale come il riciclaggio del denaro sporco, la serie è ricca di riflessioni sul funzionamento dell'economia moderna, su come la criminalità debba attrezzarsi a funzionare allo stesso modo di una impresa legale. Soprattutto racconta, per certi versi non diversamente da Fargo, la tentazione della ricchezza facile, quasi un frutto proibito che, per quanto delizioso, è destinato a causare presto o tardi la caduta dal paradiso.