DALL'ORIENTE AGLI USA. CHI SONO I REGISTI CHE HANNO TENTATO L'AVVENTURA AMERICANA?

Zhang Yimou lo ha fatto di recente con The Great Wall. Ecco i precedenti.

Andreina Di Sanzo, venerdì 23 giugno 2017 - Focus

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Matt Damon (Matthew Paige Damon) (53 anni) 8 ottobre 1970, Cambridge (Massachusetts - USA) - Bilancia. Interpreta William Garin nel film di Zhang Yimou The Great Wall.

Zhang Yimou torna in veste colossal dopo il drammatico Lettere di uno sconosciuto, con The Great Wall, un film pirotecnico che racconta il mistero della costruzione della grande muraglia, eretta non solo per tenere lontani i mongoli ma per altre ragioni ben più spaventose. Matt Damon è William Garin che, insieme al suo amico Pero Tovar (Pedro Pascal), arriva in Cina per recuperare la "polvere nera", una polvere da sparo dell'antichità, e portarla in Occidente. Catturati dalle truppe imperiali viene impedito loro di scappare proprio attraverso la muraglia, forse eretta per fermare la fuga dei prigionieri.

Mostri verdi, coreografie spettacolari, sequenze di effetti speciali di grande impatto e grandiose scene di massa, la produzione cino-americana, punta al massimo del blockbuster, mettendo al servizio uno dei registi asiatici più vicini al system hollywoodiano.
Andreina Di Sanzo

The Great Wall è disponibile finalmente in Digital HD dal 6 giugno 2017 e in DVD, Blu-ray(TM), Blu-ray(TM) 3D e 4K Ultra HD(TM) dal 20 giugno 2017 con Universal Pictures Home Entertainment Italia e Legendary Pictures. I contenuti extra del film contengono scene eliminate, informazioni ulteriori sulla grafica e gli effetti speciali, backstage su Matt Damon in Cina e sul regista Zhang Yimou.

Una produzione da cifre stratosferiche che sottolinea ancora una volta il desiderio della Cina di prendere parte a imprese di tale portata per farsi strada nell'industria cinematografica. Tanti registi asiatici intraprendono questa strada creando un cinema di confine che rende possibile l'incontro di culture diverse e di diversi modi di realizzare un film, a volte per ragioni economiche, a volte per esigenze artistiche. Molti sono gli autori orientali che hanno tentato l'avventura americana o che si sono stabiliti nel regno del cinema, di seguito selezionati per voi quattro film di quattro registi asiatici a Hollywood.

In foto una scena di The Great Wall.
In foto una scena di The Great Wall.
In foto una scena di The Great Wall.
Stoker (2013)

L'acclamato regista coreano Park-chan Wook gira il suo primo film hollywoodiano, Stoker, una storia morbosa e controversa che ha come protagoniste Nicole Kidman e Mia Wasikowska. India è una ragazza che resta sola con la madre mentalmente instabile, arriva nella loro casa un misterioso cugino di cui entrambe le donne subiscono il perverso fascino. Le irrisolte sparizioni avvenute in città avranno a che fare proprio con lui?

Film culto di Gregg Araki, regista di origine giapponese ma da sempre americano, Doom Generation racconta l'America underground, irriverente e violenta. Due ragazzi e una ragazza girano senza meta rapinando e uccidendo, sangue, sperma e mozzamenti di teste fanno di questo film un manifesto pulp. Il regista eredita quella morbosità e quella violenza senza mezzi termini tipica di tanto cinema asiatico.

Primo film americano del grande Wong Kar-wai, Un bacio romantico - My blueberry nights è la storia di una ragazza che attraversa gli Stati Uniti dopo la rottura con il suo fidanzato. Incontra Jeremy, proprietario di un caffè e passa lì le sue notti prima di partire ancora. Film debole rispetto ai precedenti, Un bacio romantico - My blueberry nights risente dello spostamento in Occidente, mancano quelle atmosfere tipiche del regista di Hong Kong, il suo manierismo, la sua poetica dei colori.

Face/Off (1997)

Il geniale John Woo sbarca a Hollywood in un film d'azione con Nicolas Cage e John Travolta. Sean Archer, agente dell'FBI, accetta di sottoporsi ad un esperimento senza precedenti, rifarsi fare il volto per assumere le sembianze di uno spietato terrorista, Castor Troy, per fermare un attentato. Ironico, movimentato e ricco di azione, Face/Off conferma l'unicità del regista più pirotecnico d'oriente.

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