nico g.
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venerdì 4 maggio 2012
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doppio commento
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Da Beatlesiano verace dico che è un gran bel film, ma da amante di buon cinema, dico che potrebbe essere migliore. Le tre stelle del mio voto sono la media di questo doppio commento.
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paolo 67
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lunedì 12 marzo 2012
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un film sui beatles in fase di evoluzione
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Un film più che buono nello stile di Lester, surreale e satirico, dove la trama è più che altro un pretesto per le canzoni, interessanti perchè rappresentano l'inizio della transizione del gruppo più famoso del mondo dal beat verso il pop rock psichedelico e progressivo e dai testi facili sull'amore giovanile a temi esistenziali e originali che culmineranno negli album capolavoro degli anni tra il '66 e il '69. Il film confermò il talento di Ringo Starr come attore. Tra i brani “YESTERDAY”, eletta nel 2000 da MTV e dalla rivista Rolling Stone la migliore canzone pop di tutti i tempi; “YOU'VE GOT TO HIDE YOUR LOVE AWAY”, che allude all'omosessualità; “TICKET TO RIDE”, indicato da molti critici addirittura come uno dei primi esempi di heavy metal.
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gianni lucini
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martedì 11 ottobre 2011
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i beatles si lamentano un po'
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La lavorazione di "Help" il secondo film dei Beatles inizia ufficialmente alle Bahamas il 24 febbraio 1965. Dopo il successo di "A hard day's night" la United Artists, alla quale la band è legata da un impegno contrattuale per tre lungometraggi, affida nuovamente l'impresa al geniale Richard Lester, regista del primo film, che intende riproporre le surreali avventure del quartetto di Liverpool in modo innovativo e strizzando l'occhio alla pop art. Non è un caso che questa volta la pellicola sia interamente a colori, proprio per sfruttare meglio le fantasie cromatiche e i trucchi cinematografici nella costruzione di una racconto filmico paradossale.
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La lavorazione di "Help" il secondo film dei Beatles inizia ufficialmente alle Bahamas il 24 febbraio 1965. Dopo il successo di "A hard day's night" la United Artists, alla quale la band è legata da un impegno contrattuale per tre lungometraggi, affida nuovamente l'impresa al geniale Richard Lester, regista del primo film, che intende riproporre le surreali avventure del quartetto di Liverpool in modo innovativo e strizzando l'occhio alla pop art. Non è un caso che questa volta la pellicola sia interamente a colori, proprio per sfruttare meglio le fantasie cromatiche e i trucchi cinematografici nella costruzione di una racconto filmico paradossale. L'improbabile storia, nata da un soggetto di Marc Behm che collabora anche alla sceneggiatura, inizia quando il grande sacerdote indù Clang non può compiere l'ordinario sacrificio umano alla dea Kalì perché alla vittima manca l'anello sacrificale che per varie, e non tutte chiare, ragioni è finito al dito di Ringo Starr. Oltre ai componenti della sanguinaria setta, sulle tracce dell'anello ci sono anche un gioielliere e uno scienziato pazzo. Inutile dire che l'inseguimento sarà l'origine di una serie infinita di gag nello stile funambolico e surreale dei fratelli Marx. Quando, il 24 febbraio 1965, viene dato "il primo giro di manovella" al lungometraggio nessuno può immaginare che proprio "Help" segnerà una rottura violenta tra i quattro ragazzi di Liverpool e la United Artists. All'uscita del film, infatti, i Beatles faranno fuoco e fiamme sostenendo di essere stati trattati come marionette senza cuore. Il solito Lennon andrà ancora più in là, accusando la produzione di aver trattato la band alla stregua di un gruppo di comparse di lusso. Il rapporto con l'United Artists si interromperà e la band, nei fatti non terrà fede all'impegno contrattuale per il terzo film rifiutando, uno dopo l'altro, i soggetti proposti, compreso quello scritto dal drammaturgo Joe Orton che vedrà poi la luce come opera teatrale una decina d'anni dopo con il titolo di "Up against it". Quasi a voler dimostrare che l'ira dei Beatles ha come obiettivo soltanto la major e non il regista, John Lennon accetta di lavorare proprio con Richard Lester nel film "Come ho vinto la guerra". In ogni caso la United Artists intende far valere i diritti contrattuali per un terzo film. Il contenzioso si concluderà soltanto con l'assenso alla realizzazione di "Yellow submarine", un lungometraggio dove i Beatles ci sono, ma disegnati.
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david, genova
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martedì 28 settembre 2010
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"help!": un pò sotto ad "hard day's night"
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Questo "Help!" non lo si può giudicare con "né buono né cattivo"; sicuramente soffre, ma impercettibilmente, rispetto al precedente "A hard day's night". Però è abbastanza piacevole con diverse scene scatenate, come i continui attentati a Ringo per recuperare l'anello.
Ma visto che questo è per alcuni tratti un "musicarello", vorrei dire che mi piacciono le scene in cui il gruppo suona e canta o canta quasi solamente, come in "Ticket to ride".
Il difetto impercettebile secondo me sta nel film che non produce una partecipazione euforica ed entusiasta rispetto al precedente, ma è lo stesso godibile.
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Questo "Help!" non lo si può giudicare con "né buono né cattivo"; sicuramente soffre, ma impercettibilmente, rispetto al precedente "A hard day's night". Però è abbastanza piacevole con diverse scene scatenate, come i continui attentati a Ringo per recuperare l'anello.
Ma visto che questo è per alcuni tratti un "musicarello", vorrei dire che mi piacciono le scene in cui il gruppo suona e canta o canta quasi solamente, come in "Ticket to ride".
Il difetto impercettebile secondo me sta nel film che non produce una partecipazione euforica ed entusiasta rispetto al precedente, ma è lo stesso godibile.
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re
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sabato 1 marzo 2008
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w i beatles
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help..psichedelico ed aggressivo..infantile e giggionesco..ma stupendamente SWINGIN' ! ! !
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stefano franzoni
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venerdì 22 febbraio 2008
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don't worry...help is on the way !!!
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I Beatles entrano nelle loro case passando per 4 porte adiacenti l'una all'altra e scopriamo che in realtà le loro dimore non sono altro che un solo corridoione diviso in quattro stanze delimitate non da muri bensì da colori (Ringo/blu,John/rosso,Paul/bianco,George/verde): i Fab Four sono un'unica entità, come già in "A hard day's night (Tutti per uno)" sono pochi i momenti dedicati ad un singolo Beatle, come la scena del "rimpicciolimenteo" di Paul. L'unico ad avere un respiro più ampio è ancora una volta Ringo, il più portato per il cinema, che già nell'opera precedente di Lester era un pò il fulcro dei problemi della "dura giornata" del quartetto di Liverpool.
Tramite una lettera di un'ammiratrice Ringo ha ricevuto un anello con una grossa pietra rossa incastonata ed incautamente lo ha messo al dito.
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I Beatles entrano nelle loro case passando per 4 porte adiacenti l'una all'altra e scopriamo che in realtà le loro dimore non sono altro che un solo corridoione diviso in quattro stanze delimitate non da muri bensì da colori (Ringo/blu,John/rosso,Paul/bianco,George/verde): i Fab Four sono un'unica entità, come già in "A hard day's night (Tutti per uno)" sono pochi i momenti dedicati ad un singolo Beatle, come la scena del "rimpicciolimenteo" di Paul. L'unico ad avere un respiro più ampio è ancora una volta Ringo, il più portato per il cinema, che già nell'opera precedente di Lester era un pò il fulcro dei problemi della "dura giornata" del quartetto di Liverpool.
Tramite una lettera di un'ammiratrice Ringo ha ricevuto un anello con una grossa pietra rossa incastonata ed incautamente lo ha messo al dito.
Ma egli non poteva sapere che quello era in realtà l'anello indossato dalle vittime sacrificali della dea Kalì, e che chi lo indossa ha il destino di essere ucciso entro un giorno. Sulle tracce del batterista si gettano infatti il capo della setta di Kalì e tutti i suoi adepti che per tutta la durata del film tenteranno ogni nefandezza per recuperare l'anello(prima) di compiere il sacrificio uccidendo Ringo(poi) ma con quei mascalzoni dei Beatles di fronte, avranno la vita dura, durissima. "Help!" non voleva essere altro che un imponente veicolo pubblicitario per una band che di pubblicità non ne aveva bisogno ma grazie soprattutto alla passione per il progetto del regista Richard Lester e all'entusiasmo trasmesso dai Beatles a tutta la produzione divenne un prodotto che viene ammirato ancora oggi. Il film conteneva otto nuove canzoni (tra le quali proprio "Help!" e "Ticket to ride"), sette delle quali cantate per intero dai Beatles in quelli che possono apparire come delle pretestuose interruzioni alla trama..insomma, dei veri e propri video musicali. Ed infatti "Help!" e Lester sono oggi ricordati proprio per aver contribuito allo sviluppo degli attualmente diffusissimi e globalmente conosciuti "video" ed essere stati d'ispirazione per la nascita di quell'emittente che oggi porta il nome di "MTV". Il colore dà quell'energia alla pellicola che mancava in "A hard day's night" e sottolinea l'inverosimilità marcata di tutta la vicenda con le sue sfumature violente e d'impatto. A sottolineare ulteriormente questa maggiore dinamicità rispetto al precedente film sono anche le ambientazioni, che assumono maggior importanza e variano ripetutamente, trasportando i Beatles da Londra alle montagne austriache fino a una spiaggia delle Bahamas. In conclusione "Help!" è un film allegro, un film che porta buonumore, un'opera imperdibile per ogni fan dei Beatles ed un perfetto manifesto della "Swingin' London" dei favolosi anni Sessanta.
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anonimo
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domenica 12 settembre 2004
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aiuto - help!
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Un film bellissimo, un cult. Da vedere.
Gran Bretagna, 1965
[+] da beatlesiano: non proprio un cult
(di nico g.)
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