|
|
alescio92
|
venerdì 14 marzo 2014
|
film notevole.
|
|
|
|
Film d'autore girato in un delicatissimo bianco e nero, in soli 80 minuti Pawel Pawlikowski ci regala un opera notevole, lucida, quasi incantevole. La composizione delle immagini è notevole, praticamente perfetta. Ida è un gran film, semplicemente perfetto, anche se forse potrebbe risultare (solo in certe parti) un pochino freddo, le due protagoniste poi sono bravissime.
Assolutamente consigliato.
|
|
|
[+] lascia un commento a alescio92 »
[ - ] lascia un commento a alescio92 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
kalibano
|
venerdì 14 marzo 2014
|
a gesù piace la gente come noi...
|
|
|
|
Polonia, inizio anni 60. un paese grigio e triste, tutto impregnato dall'opprimente e dilagante comunismo sovietico.
l'incontro di una novizia, prossima ai voti finali, e di una sconosciuta zia, ben allineata al partito, ex militante durante la seconda guerra mondiale, oggi magistrato con grande potere e indicata come wanda la sanguinaria. Le due donne a confronto. La prima alcolizzata e sessualmente disinibita, l'altra tutta preghiera e castità. Ma la scoperta di un crudo passato le porterà a prendere definitivamente coscienza della triste realtà, senza peraltro riuscire a venirne fuori. ottima la fotografia, non a caso, in bianco e nero ed ottima l'ambientazione in generale. film di Pawel Pawlikowski, regista di origine polacca, sconosciuto a molti ma sicuramente di grande talento e che meriterebbe un maggior risalto sulla scena del cinema internazionale.
[+]
Polonia, inizio anni 60. un paese grigio e triste, tutto impregnato dall'opprimente e dilagante comunismo sovietico.
l'incontro di una novizia, prossima ai voti finali, e di una sconosciuta zia, ben allineata al partito, ex militante durante la seconda guerra mondiale, oggi magistrato con grande potere e indicata come wanda la sanguinaria. Le due donne a confronto. La prima alcolizzata e sessualmente disinibita, l'altra tutta preghiera e castità. Ma la scoperta di un crudo passato le porterà a prendere definitivamente coscienza della triste realtà, senza peraltro riuscire a venirne fuori. ottima la fotografia, non a caso, in bianco e nero ed ottima l'ambientazione in generale. film di Pawel Pawlikowski, regista di origine polacca, sconosciuto a molti ma sicuramente di grande talento e che meriterebbe un maggior risalto sulla scena del cinema internazionale.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a kalibano »
[ - ] lascia un commento a kalibano »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
maurizio d
|
sabato 22 febbraio 2014
|
la scelta della rinuncia
|
|
|
|
Iniziamo a porci la domanda essenziale : perchè Wanda, la zia di Ida, si suicida gettandosi dalla finestra ? ( citazione del buon poliziotto Matteo ne "La meglio gioventu"?) E' chiaro che la sua vita non ha senso. Lei , procuratrice legale "Wanda la Rossa" ha mandato al patibolo decine di assassini , ma rimane impotente di fronte a chi ha materialmente ucciso suo figlio e distrutto la sua famiglia e ne ha sepolto i resti in un'oscura foresta della Polonia. Crimine orrendo , sterminare una famiglia ebrea, per impossessarsi della loro casa. Wanda non fa appello alla giustizia perché ormai ha assunto la certezza della vanità dell'agire umano. Non c'è via di scampo alla sofferenza degli uomini .
[+]
Iniziamo a porci la domanda essenziale : perchè Wanda, la zia di Ida, si suicida gettandosi dalla finestra ? ( citazione del buon poliziotto Matteo ne "La meglio gioventu"?) E' chiaro che la sua vita non ha senso. Lei , procuratrice legale "Wanda la Rossa" ha mandato al patibolo decine di assassini , ma rimane impotente di fronte a chi ha materialmente ucciso suo figlio e distrutto la sua famiglia e ne ha sepolto i resti in un'oscura foresta della Polonia. Crimine orrendo , sterminare una famiglia ebrea, per impossessarsi della loro casa. Wanda non fa appello alla giustizia perché ormai ha assunto la certezza della vanità dell'agire umano. Non c'è via di scampo alla sofferenza degli uomini .
Certo il film è incentrato sulla figura di Ida,giovane conversa , ignara di essere nata ebrea , che segue le orme della zia e ne acquisisce le certezze.
Attraverso il viaggio alla ricerca della sua identità , che non è un'iniziazione ai piaceri della vita , come in un primo momento si potrebbe credere , ma una dolorosa acquisizione della presenza del dolore e della sofferenza fra gli esseri umani , Ida si affaccia solo per qualche giorno al mondo degli uomini.
Per un solo momento accarezza il sogno di entrarvi e di condividere i piaceri poi ne comprende la vacuità e torna nel suo monastero. Il dialogo che ha con il giovane da lei occasionalmente amato è molto significativo in proposito: "Passeggiare sulla spiaggia, sposarsi , aver dei figli..... a che serve? I continui problemi e il dolore caratterizzano la vita degli uomini.
Piuttosto che cominciare un percorso delle illusioni, Ida decide di tornare in convento. Il film è esemplare e coerente e non puo' che richiamare la grande tradizione di Ingmar Bergmann. Ma c'è di più , qui ogni immagine è stata scelta con cura , ogni inquadratura è degna dei migliori fotografi americani degli anni 60 ,le scene dall'alto succedono ai piani orizzontali . La figura umana quando è inquadrata non è mai al centro dello schermo ma ai suoi margini , come se volesse fuggire da quel mondo. Il volto di Ida sembra non lascaire trasparire emozioni nella sua compostezza .Le lacrime che lo attraversano , nelle ultime scene attestano che ormai ha acquisito la convinzione della sua scelta di rinuncia.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a maurizio d »
[ - ] lascia un commento a maurizio d »
|
|
d'accordo? |
|
|
|