salmacis
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lunedì 16 aprile 2012
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carino
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rossella;)
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mercoledì 19 agosto 2009
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film molto molto carino
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All'inizio ho pensato che fosse il tipico film improntato sulle disgrazie di famiglia...ma devo ammettere che affascina, diverte e fà riflettere , sopratutto sul rapporto che ogni madre instaura con i figli!!!! il personaggio del fratello mark è la ciliegina sulla torta!!!
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poldo
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martedì 25 novembre 2008
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bruttino...
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Un film bruttino, con una storia patetica, con personaggi antipatici e irrealistici, trama scontata, non fa ridere e annoia abbastanza...
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farsalo
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sabato 18 ottobre 2008
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leggero ma profondo
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Una grande attrice,per una sceneggiatura non curata nei particolari
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fade
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venerdì 17 ottobre 2008
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ma chi la regge una madre così?
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Una madre (e una suocera) così non la vorrei neanche dipinta sul muro.
In una commedia il protagonista di solito ispira simpatia, in questo film invece è una donna di mezza età che può essere definita solo in un modo: stronza. E' madre di due ragazzi, di lavoro fa la cuoca e, alla sera, esige di essere portata (ma non ha la patente?) a svolgere un assurdo secondo lavoro: intrattenitrice di spettacoli comici in cui spara a raffica orribili battute sul sesso, condite di banali doppi sensi.
Sembra che la preoccupazione principale di questa donna sia quella che i figli facciano sesso.
Quando a uno dei figli succede ciò che normalmente a un ragazzo accade, cioè trovare una fidanzata e fare l'amore con lei, la madre lo vive come un affronto e non trova niente di meglio da fare che ubriacarsi.
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Una madre (e una suocera) così non la vorrei neanche dipinta sul muro.
In una commedia il protagonista di solito ispira simpatia, in questo film invece è una donna di mezza età che può essere definita solo in un modo: stronza. E' madre di due ragazzi, di lavoro fa la cuoca e, alla sera, esige di essere portata (ma non ha la patente?) a svolgere un assurdo secondo lavoro: intrattenitrice di spettacoli comici in cui spara a raffica orribili battute sul sesso, condite di banali doppi sensi.
Sembra che la preoccupazione principale di questa donna sia quella che i figli facciano sesso.
Quando a uno dei figli succede ciò che normalmente a un ragazzo accade, cioè trovare una fidanzata e fare l'amore con lei, la madre lo vive come un affronto e non trova niente di meglio da fare che ubriacarsi.
Il povero ragazzo si trova a dover scegliere tra la madre e la fidanzata (e, dato il tipo di madre, non si capisce perchè per un attimo sembra essere indeciso), con buona pace di tutti sceglierà la fidanzata.
Tutto si conclude nel solito modo, con un matrimonio, la madre pentita e un inspiegabile perdono generale tra inspiegabili lacrime.
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vittorio
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lunedì 29 settembre 2008
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piacevole sopresa!!
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Film con una storia fuori dalla norma, mai banale, sempre attento ai particolari e soprattutto con una fantastica attrice: Brenda Blethyn!! Splendida la sua interpretazione!!
Il film riesce ad essere comico e drammatico allo stesso momento.....
Da vedere!!
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cate
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giovedì 18 settembre 2008
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grande attrice sprecata
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grande attrice sprecata in un film di poco significato, ne' da ridere ne' da piangere: esasperato l'attaccamento al figlio che peraltro, sembra uno zombi e che porta lo spettatore a innervosirsi oltre misura. Sono sicura che la madre isterica del film nella realtà porterebbe i figli ad una reazione sicuramente meno "ragionata"......
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tempesta82
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lunedì 8 settembre 2008
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un piccolo capolavoro del cinema
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Un tema semplice affrontato con originalità, efficacia e con un sarcasmo pungente. Un film vero e profondo. Troppo spesso la distribuzione italiana penalizza simili piccoli capolavori con titoli banali e (in questo caso) non rispondenti al vero significato della pellicola.
Quello che a prima vista sembrerebbe un filmetto è in realtà il racconto complesso e coinvolgente dei legami familiari, che spesso stringono fino a fare male.
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lobohombre
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giovedì 4 settembre 2008
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buon esordio della nowlan
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Benchè si tratti di una produzione australiana Clubland trasuda stile britannico da ogni poro. Come nella migliore tradizione cinematografica d'oltremanica - infatti - l'autrice australiana (alla sua prima prova nel cinema narrativo) riesce a miscelare con estrema sensibilità un ritmo da commedia con alcune tematiche decisamente drammatiche, tirandone fuori un unico elemento di straordinaria coesione e originalità. Purtroppo però non tutto funziona alla perfezione; in alcuni frangenti si ha come l'impressione che la storia proceda a strappi; il che potrebbe essere dovuto ad una eccessiva "potatura" in sede di editing post-produttivo - per rientrare nei limiti dei cento minuti canonici - o potrebbe semplicemente trattarsi di un difetto della sceneggiatura.
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Benchè si tratti di una produzione australiana Clubland trasuda stile britannico da ogni poro. Come nella migliore tradizione cinematografica d'oltremanica - infatti - l'autrice australiana (alla sua prima prova nel cinema narrativo) riesce a miscelare con estrema sensibilità un ritmo da commedia con alcune tematiche decisamente drammatiche, tirandone fuori un unico elemento di straordinaria coesione e originalità. Purtroppo però non tutto funziona alla perfezione; in alcuni frangenti si ha come l'impressione che la storia proceda a strappi; il che potrebbe essere dovuto ad una eccessiva "potatura" in sede di editing post-produttivo - per rientrare nei limiti dei cento minuti canonici - o potrebbe semplicemente trattarsi di un difetto della sceneggiatura. Quest'ultima risulta comunque molto efficace sia dal punto di vista della delineazione psicologica dei personaggi che del "cucinamento" dell'epilogo, decisamente toccante, sebbene forse non del tutto in linea con il tono generale. La recitazione è di primissimo livello; la Blethyn ci regala una delle sue migliori interpretazioni di sempre, probabilmente anche a causa dei numerosi punti di contatto che la legano al personaggio principale; ma anche i comprimari (soprattutto Emma Booth) risultano credibili e misurati. Per concludere un accenno alla colonna sonora, affidata ai brani "presenti" nella vita dei personaggi (i-pod, radio, performance canore) e perciò particolarmente amalgamata agli altri ingredienti della pellicola. In definitiva Clubland è un buon film che si rifà con successo ai gioiellini agrodolci confezionati negli ultimi anni dalla cinematografica britannica (Billy Elliot, Full Monthy, Svegliati Ned, L'inglese che salì la collina e discese una montagna, etc). L'autrice Cherie Nowlan dimostra di saperci fare, e tutto lascia supporre che a breve eguaglierà la maestria dei suoi più titolati colleghi inglesi. Peccato solo per quel lieve senso di singhiozzamento di cui sopra, che non giova alla scorrevolezza della storia e finisce per rendere la visione del film meno appagante di quanto sarebbe potuta essere.
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