giomo891
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martedì 20 settembre 2022
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blanchet/lee jones e gli indiani cattivi giomo891
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Un film western con un pizzico di horror, con una trama simile a quella di "Sentieri Selvaggi", dove gli indiani erano ancora dalla parte dei "cattivi". La storia è ambientata nel Messico del 1885: Samuel ha lasciato la sua famiglia da vent`anni per vivere con gli Indiani. Ora desidera riconciliarsi con la figlia (una Cate Blanchet superba, come sempre), che è diventata una contadina/guaritrice e ha una sua famiglia. La donna lo respinge, ma quando uno dei suoi figli diviene succube e rapita da uno stregone indiano, scopre di avere bisogno del padre. Samuel mette a disposizione le sue conoscenze e cerca, al contempo, di aiutare figlia e nipote. Ron Howard, dopo A Beautiful Mind, si lascia tentare dal western o, meglio, da quel filone del genere che vede come protagonisti dei bianchi integrati nelle comunità dei nativi.
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Un film western con un pizzico di horror, con una trama simile a quella di "Sentieri Selvaggi", dove gli indiani erano ancora dalla parte dei "cattivi". La storia è ambientata nel Messico del 1885: Samuel ha lasciato la sua famiglia da vent`anni per vivere con gli Indiani. Ora desidera riconciliarsi con la figlia (una Cate Blanchet superba, come sempre), che è diventata una contadina/guaritrice e ha una sua famiglia. La donna lo respinge, ma quando uno dei suoi figli diviene succube e rapita da uno stregone indiano, scopre di avere bisogno del padre. Samuel mette a disposizione le sue conoscenze e cerca, al contempo, di aiutare figlia e nipote. Ron Howard, dopo A Beautiful Mind, si lascia tentare dal western o, meglio, da quel filone del genere che vede come protagonisti dei bianchi integrati nelle comunità dei nativi. Lo fa con un Tommy Lee Jones sempre piu` istrionico e con una filosofia di fondo che lascia al giudizio del pubblico : chi ha scelto la diversità può essere compreso solo se aiuta a combattere i diversi come lui che sono "cattivi". Ogni richiamo al presente e alla base di Guantanamo sembrerebbe non essere casuale. Ancora una volta, il cinema di genere offre un`occasione per leggere "oltre", svelando la sua funzione che va al di là del semplice intrattenimento...
Due grandi attori, la Blanchet, che solo la necessità di ritrovare la figlia rapita dagli Indiani, la riavvicina al padre, un Tommy Lee Jones superlativo, in un ruolo assai difficile, ma se la cava benissimo.
Alla fine si sacrifichera' per salvare figlia e nipote
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fabio
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martedì 5 gennaio 2021
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buona fattura ma manca il guizzo
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Nonostante la qualità ineccepibile il film nel complesso risulta poco entusiasmante. Eppure gli ingredienti c'erano: una storia di redenzione, il rapporto genitori figli, la diversità come scelta e le sue conseguenze.
Tuttavia il film si dilunga fino all'epilogo finale che non ricompensa del tutto.
Da appassionato di western trovo decisamente superiore "The Homesman" sempre con Tommy L. Jones oppure "Hostiles"
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scrignomagico
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domenica 25 novembre 2018
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il peggior film di ron howard
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Gran delusione, inutilmente violento, controverso, pretestuoso.
Da Ron Howard mai mi sarei aspettato un simile pasticcio confuso e inconcludente.
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rmarci05
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giovedì 19 luglio 2018
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ben diretto e interpretato ma poco originale
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Al contrario di molti recensori, credo che Ron Howard non abbia deluso in questo film. Il suo debutto nel Western non è male, ma a differenza di altri registi (Sergio Leone, Clint Eastwood, Kevin Costner) Howard non aggiunge niente al genere e si limita a recuperare una storia già vista e a svilupparla in maniera piuttosto superficiale. Dal punto di vista tecnico è invece fatto molto bene: la fotografia si adatta perfettamente al contesto, ad esempio nelle molte, e a volte inutili, scene violente, è più cupa. Sono girate molto bene le scene d'azione e la tensione non manca mai. Eccessiva la durata, si poteva fare a meno di alcune scene. Molto bravi Tommy L.
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Al contrario di molti recensori, credo che Ron Howard non abbia deluso in questo film. Il suo debutto nel Western non è male, ma a differenza di altri registi (Sergio Leone, Clint Eastwood, Kevin Costner) Howard non aggiunge niente al genere e si limita a recuperare una storia già vista e a svilupparla in maniera piuttosto superficiale. Dal punto di vista tecnico è invece fatto molto bene: la fotografia si adatta perfettamente al contesto, ad esempio nelle molte, e a volte inutili, scene violente, è più cupa. Sono girate molto bene le scene d'azione e la tensione non manca mai. Eccessiva la durata, si poteva fare a meno di alcune scene. Molto bravi Tommy L. Jones e C. Blanchett. Tre stelle.
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opidum
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lunedì 14 dicembre 2015
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il critico giancarlo zappoli
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vince di diritto il premio Karl Marx .
seriamente io il film l'ho visto tanti anni fa e me lo ricordo come un robusto western con l'indiano obeso cattivissimo e vero protagonista del film.
bel film western.
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noia1
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venerdì 18 aprile 2014
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un ron howard che azzarda (e che può deludere)
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Una donna parte alla caccia di un gruppo di indiani, sua figlia è stata catturata è lei non ha intenzione di fermarsi di fronte a niente, in suo aiuto arriva il padre, un poco di buono che si è convertito ai pellerossa e ne segue lo stile di vita. Tra peripezie e scavi interiori si dipana un eccentrico western.
C’è chi ci vede un apologo sull’importanza della bontà (o la cattiveria) dell’individuo a dispetto della propria razza d’appartenenza; chi ci vede un deludente mattone noioso e lento.
Al di là di tutte le possibili accezioni che si possono dare alla pellicola, resta indubbio il fatto che in questo caso Ron Howard abbia voluto azzardare un po’ più di quanto in realtà non avrebbe dovuto fare per assicurarsi sicure e proficue entrate al botteghino.
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Una donna parte alla caccia di un gruppo di indiani, sua figlia è stata catturata è lei non ha intenzione di fermarsi di fronte a niente, in suo aiuto arriva il padre, un poco di buono che si è convertito ai pellerossa e ne segue lo stile di vita. Tra peripezie e scavi interiori si dipana un eccentrico western.
C’è chi ci vede un apologo sull’importanza della bontà (o la cattiveria) dell’individuo a dispetto della propria razza d’appartenenza; chi ci vede un deludente mattone noioso e lento.
Al di là di tutte le possibili accezioni che si possono dare alla pellicola, resta indubbio il fatto che in questo caso Ron Howard abbia voluto azzardare un po’ più di quanto in realtà non avrebbe dovuto fare per assicurarsi sicure e proficue entrate al botteghino. Un western senza le caratteristiche del genere perché si scandisce lentamente e si prosegue in uno scavo interiore che non si addice al genere stesso, man mano che i protagonisti passano del tempo insieme piuttosto che rafforzarsi, tra i rapporti vengono marcati sempre più i tratti individualisti e di distacco tra i protagonisti e si realizza che in realtà tutto ciò che si fa è solo per il proprio bene personale.
Un film lento, non in quanto tale ma per l’esigenza del regista di voler evidenziare i tratti riflessivi della pellicola, se fosse un’opera lenta in quanto tale, se fosse semplicemente un dramma le esplosioni d’azione ed i virtuosismi della telecamera atti a voler rendere al meglio l’azione non ci sarebbero stati. Un film ampio che contiene più generi in uno, che ha molte chiavi di lettura e che per questo divide i pareri e fa discutere senza scandalizzare.
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gibutanx
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venerdì 5 ottobre 2012
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bello
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__jb__
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mercoledì 26 settembre 2012
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premio stalin per la migliore recensione
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Ogni richiamo all'assunzione di psicofarmaci da parte di chi invece che recensire film fa della politica fine a se stessa e noiosa sembrerebbe non essere casuale.
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lucido71
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domenica 9 maggio 2010
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missione... fallita :(
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Niente da fare, almeno x i miei gusti. Film che NON CONSIGLIO, xché resta lentissimo fino alla fine - dura + di 2 ore!! - impantanandosi nella sua stessa polvere del deserto; pellicola prevedibile; dialoghi non particolarmente entusiasmanti... deluso dal grande Ron Howard. Se volete ammorare un bel western, suggerisco: QUEL TRENO X YUMAS (remake)
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luciacinefila
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mercoledì 22 aprile 2009
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bello!!!!!
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grazie alla tv questa volta ho potuto gustare un film che kmi ero persa sul grande schermo. devo dire che il regista Ron non ci delude mai,è una delle sue prove più riuscite, grazie sicuramnete anche agli ottimi interpreti.da segnlare la bimba più piccola...un mito..recita coe una attrice consumata! il risultato è una visione piacevolissima condita di giusta suspence..e che non ti fa chiudere gli occhi per un attiamo nemmeno al tempo di proiezione allungato a acusa delle pubblicità martellanti.
Direi da vedere assolutamente per che se lo fosse perso anche nella visione televisiva.
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