XX SECOLO, DOUGLAS SIRK E IL POTERE DEL MELODRAMMA

Una selezione di titoli del grande regista di origine tedesca, in programma fino al 4 giugno al cinema Quattro Fontane di Roma.

Pino Farinotti, venerdì 19 maggio 2023 - Evento

La quarta parte della rassegna XX secolo – L’invenzione più bella è iniziata con due grandi registi, Roman Polanski e Luchino Visconti, è proseguita con i titoli più importanti della straordinaria carriera di Marilyn Monroe e con un'imperdibile selezione di film del cinema inglese, e ora propone fino al 4 giugnoal cinema Quattro Fontane di Roma, una rassegna di lungometraggi di Douglas Sirk e una raccolta di titoli del cinema messicano.

Ecco un excursus dei film del grande regista di origine tedesca Douglas Sirk, raccontato da Pino Farinotti.

Quando nel 1933 Hitler arrivò al potere avvenne in Germania nei paesi di lingua tedesca una vera migrazione. Talenti di ogni disciplina, scrittori, pittori, architetti, musicisti, scenografi raggiunsero la Francia, soprattutto gli Stati Uniti. E poi i registi, gente come Lang, Wilder, Lubitsch, Zinnemann, Preminger, Litvak diressero verso Hollywood. E con loro Douglas Sirk. Autori che combinarono la cultura di Weimar che comandava in quegli anni con l’attitudine spettacolare di Hollywood. Ne nacquero dei veri capolavori, dei superclassici sui quali gli Oscar caddero a pioggia.
Sirk (1897-1987) era nativo di Amburgo e cominciò a fare del cinema giovanissimo, ma… senza impressionare. Raggiunse la California dopo alcuni passaggi in Svizzera e nei Paesi bassi. Qualcuno della Warner che contava intuì in lui una certa vocazione e gli fece un contratto. Dopo alcuni titoli di guerra e avventura, comunque dignitosi, trovò la sua strada, divenendo così un vero maestro, titolare di un genere tutto suo, il melodramma di qualità. Vale la pena un inserto. La critica di allora omologò l’americano al nostro Raffaello Matarazzo, il regista che aveva realizzato una serie di film con Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Titoli come Tormento, Torna, I figli di nessuno, veri fenomeni che riempivano le sale. Il melodramma aveva davvero delle affinità con quello americano. Salvo il budget e la cifra spettacolare: la differenza fra Cinecittà e Hollywood.

Sirk, quasi ignorato all’inizio dalla critica “colta” non solo americana, venne poi, nel tempo valorizzato, e alcuni dei suoi titoli fanno della parte della storia alta del cinema. Il modo migliore per comprendere il percorso di Sirk è quello di proporre la trama di quelli che sono considerati i suoi titoli esemplari.  

Come molti registi Sirk si affidava a un cast perfetto per i suoi temi. I preferiti erano Rock Hudson, Lana Turner, Dorothy Malone, John Gavin. Lauren Bacall. Modelli bellissimi affascinanti, lontanissimi dall’immagine dell’uomo comune.

Per i testi il regista si affidava a sceneggiatori come Allan Scott, George Zuckerman, Robert Blees, che non erano romanzieri da premio Pulitzer ma conoscevano le regole della scrittura del cinema. Ma in due occasioni si ispirò a grandi scrittori, come Erich Maria Remarque autore di un romanzo, "Niente di nuovo sul fronte occidentale", più volte filmato. Sirk acquisì i diritti del suo romanzo "A Time to Love and a Time to Die" e ne fece il film Tempo di vivere. Da William Faulkner, Premio Nobel, acquisì i diritti del romanzo "Oggi si vola" che divenne Il trapezio della vita.
 

Ecco i titoli che possono rappresentare la summa dei contenuti di Douglas Sirk

Magnifica ossessione (1954)
Bob causa, del tutto involontariamente, la morte di un medico. Anche la moglie di quest’ultimo ha un incidente e rimane cieca. Bob, sentendosi doppiamente colpevole, aiuta la donna senza farle sapere che è lui a fornirle i mezzi.

 

Come le foglie al vento (1957)
Mitch è innamorato di Lucy, che invece sposa Kyle. Ma Kyle, già alcolizzato, quando il medico gli dice che non può avere figli ricade nel vizio. Contrariamente al responso del medico, Lucy rimane incinta. Kyle, credendosi tradito, la picchia e la fa abortire. Mitch per difenderla la uccide.

Il trapezio della vita (1958)
Negli anni Venti, un pilota, reduce della prima guerra mondiale, per continuare a volare partecipa a pericolosissime gare acrobatiche e non esita a prostituire la moglie pur d’avere un nuovo aereo. L’uomo finirà per morire in un incidente e alla donna provvederà un giornalista che silenziosamente si era innamorato di lei.

Tempo di vivere (1958)
La vicenda è imperniata su un soldato tedesco che combatte sul fronte russo e che, durante una licenza, conosce una ragazza e la sposa. Tornato al fronte, il giovane lascia fuggire tre prigionieri russi. Questi però credono che la sua generosità sia un trucco. Raccolto un fucile, uno dei tre ammazza il soldato che ha ancora in mano la lettera della moglie che gli annuncia di attendere un bambino.

Lo specchio della vita (1959)
Remake dell’omonimo film di John M. Stahl del 1934, racconta una vicenda di conflitti di classe e odio razziale. Lora, attrice rimasta vedova, trascura la figlia Susy per dedicarsi alla carriera teatrale. Di Susy si occupa la governante di colore anch’essa con una figlia, che soffre per il fatto di essere nera e decide di scappare di casa. Memorabile la scena finale del funerale accompagnata dalle note di "Trouble of the World" cantata da Mahalia Jackson.

I FILM DI DOUGLAS SIRK IN PROGRAMMA

Lunedì 22 maggio
ore 16.00 Come le foglie al vento
ore 20.00 Lo specchio della vita

Martedì 23 maggio
ore 18.00 Il trapezio della vita

Mercoledì 24 maggio
ore 16.00 Lo specchio della vita - REPLICA
ore 20.30 Tempo di vivere

Lunedì 29 maggio
ore 18.00 Il capitalista

Martedì 30 maggio
ore 15.45 Tempo di vivere - REPLICA
ore 20.30 Magnifica ossessione

Mercoledì 31 maggio
ore 18.00 Come le foglie al vento - REPLICA

Domenica 4 giugno
ore 11.00 Secondo amore

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