L’abbinamento fantasioso di Jack lo squartatore con Sherlock Holmes, venuto in mente al figlio di Conan Doyle, immagino per realizzare un film da cassetta diretto da James Hill sfruttando la fama del padre, ricorda un po’ le accoppiate bizzarre del nostro cinema comico degli anni ’60 tipo Totò contro Maciste. Peccato che la produzione abbia risparmiato sulle riprese in esterni riproducendo in qualche studio cinematografico ed in cartapesta i vicoli di Whitechapel della Londra vittoriana di fine ottocento che sarebbero potuti essere la cosa più suggestiva del film. Ottimo il cast in cui spiccano, anche se in ruoli minori, Anthony Quayle ed il grande caratterista inglese Robert Morley, che fa dimenticare la trama scontata ed il colpo di scena finale, già prevedibile a metà film, in cui si rivela l’identità del serial killer, per la cronaca del tempo invece rimasto ignoto.