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La telecamera per reinventare il mondo nello sguardo libero di Jonas Mekas
di Cristina Piccino Il Manifesto
I film per lui erano «Frammenti di Paradiso» nei quali provava a restituire gli scorci di bellezza che si aprivano al suo sguardo: emozioni, incontri, un fiore, il sorriso di un volto amato, i passi traballanti dei suoi bimbi, i sorrisi dei suoi amici. E le lunghe conversazioni intorno al tavolo del loro «loft», i passaggi del tempo, le memorie anche quelle rimaste un po' indietro perché cariche di dolore, la sua amatissima città, New York. Tutto diventava immagine, filmare era un gesto quotidiano col desiderio di cogliere «la realtà nella vita e non di documentarla». [...]
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