XX SECOLO, LA RASSEGNA CONTINUA CON LA GRANDEZZA DI PIETRO GERMI

Una selezione di titoli del cineasta in programma fino al 22 febbraio al cinema Quattro Fontane di Roma.

Pino Farinotti, lunedì 6 febbraio 2023 - Evento

Inizia la terza parte della rassegna XX secolo – L’invenzione più bella, con nuovi imperdibili appuntamenti in programma al cinema Quattro Fontane di Roma. Fino al 22 febbraio saranno disponibili numerosi titoli di New Hollywood e una ricca selezione di opere di Pietro Germi.

Pino Farinotti comincia da Pietro Germi facendo un excursus dei suoi film più importanti.

Pietro Germi (1914-1974) esce, come molti cineasti italiani, dal Centro Sperimentale di Roma. Il suo mentore è Alessandro Blasetti, autore solido. Da lui Pietro assume una delle sue attitudini primarie, la concretezza, che completa poi con la schiettezza, l’assenza di retorica e, al caso, una certa durezza. Germi fa parte della generazione dei nostri grandi maestri storici. Visconti, De Sica, Rossellini non erano molto più grandi di lui, Fellini era più giovane di sei anni. L’eredità dei primi tre, profeti del nostro realismo che invase il mondo, Germi non la colse. La sua visione era più vicina al grande cinema americano, agli scenari del western e alle atmosfere cupe dei noir. Dunque ispiratori come Ford, De Mille, Hawks con i loro deserti, praterie e fiumi e Huston, Kazan, Siodmak, con le loro storie di gangster metropolitani, che si affrancavano spesso dagli happy end.  

Anche nella “commedia” dei Monicelli, Risi e Comencini, figlia del realismo, Germi non si intromise. Cercava di non essere un “ladro di biciclette” o un “solito ignoto”. Tuttavia scovò, progredendo film dopo film quei suoi registri personali espressi con forza: l’attenzione al mondo del lavoro, ai valori semplici del popolo, alla sofferenza, sempre contrastata, per emanciparsi. E poi l’estetica “americana” detta sopra che fa parte del primo periodo del regista. Inoltre un dettaglio non piccolo, Germi era regista e attore. Le possibilità si allargavano, non di poco.  

In Gioventù perduta del 1947 Marcello è un reduce che si iscrive all’università e comincia a lavorare nella polizia. Si innamora di Luisa, il cui fratello si rivela ben presto un criminale. Pur riluttante, Marcello è costretto ad occuparsi personalmente di un omicidio commesso proprio dal futuro cognato. Le atmosfere sono quelle di un gangster movie.

In nome della legge (1949) narra di un giovane pretore che si trova in un piccolo centro della Sicilia dominato dalla mafia; tutti lo avversano tranne Paolino, un giovane e onesto lavoratore. Quando, deluso e amareggiato il pretore decide di andarsene, è l’omicidio di Paolino che lo induce a restare per combattere la mafia con tutti i mezzi. Massimo Girotti può certo evocare un Gary Cooper.  
 

Il cammino della speranza (1950). La chiusura d’una solfatara induce alcuni minatori siciliani ad espatriare in Francia con le loro famiglie. Durante il drammatico trasferimento al nord, saranno prima truffati dalla guida, poi coinvolti in uno sciopero di contadini e in un duello rusticano in cui il buono uccide il cattivo. Dopo una bufera di neve, le guardie francesi, intuendo la disperata condizione dei clandestini, consentono il loro passaggio del confine. Anche l’ispirazione americana è tattile. Il “cammino” è lo stesso della famiglia Joad, che attraversa l’America della grande depressione in cerca di lavoro. Il film era Furore, il regista Ford, il romanziere Steinbeck. Modelli essenziali.  

 

Fra il 1956 e ’58 Germi realizza un dittico certo ricordabile, Il ferroviere e L’uomo di paglia. Nel primo lo stesso Germi è un ferroviere che non trascura la bottiglia e deve subirne le conseguenze in famiglia. Nel secondo è un uomo di mezza età che si innamora di una ragazza giovane. Finirà in tragedia.

Un maledetto imbroglio (1959), è tratto dal romanzo di Emilio Gadda: nello stesso appartamento vengono commessi un furto e un omicidio; Germi è il commissario Ingravallo incaricato di risolvere il primo caso e così deve occuparsi anche del secondo. Gli indizi sono numerosi e confusi; l’assassino, comunque, viene scoperto. Ingravallo è davvero molto vicino a un Maigret, così ecco rivelarsi anche il noir francese, primo motore del genere.

Divorzio all’italiana è un legislatore, avendo sdoganato la cultura “sicula” dell’onore diventata poi un vero genere. Germi omaggia il grande Fellini con un inserto creativo nella costruzione drammaturgica del film. Occorre, per il progetto di Mastroianni che abbandonato dalla moglie fedifraga, “deve” vendicare il proprio onore, che il paese sia nella notte del tutto deserto. E così ecco tutto il popolo in un cinema dove proiettano la scandalosa La dolce vita.

Signore e signori (1965). In una cittadina veneta, ecco sciorinati i molti vizi e le poche virtù di una piccola provincia, dove la vita scorre sorniona tra chiacchiere e tradimenti, farse e tragedie coniugali, scandita dai pettegolezzi nel bar della piazza principale. L’episodio più riuscito dei tre che lo compongono, è quello di un modesto impiegato di banca (interpretazione maiuscola di Gastone Moschin) oppresso da una moglie pestifera, che sogna una impossibile evasione con una graziosa cassiera di bar. É il film di Germi che più si avvicina alla Commedia italiana. La critica non fu benevola, rilevando una tensione moralista che condizionava i contenuti. Ma era il registro, deciso e perentorio, senza sconti, che ha sempre fatto parte del percorso del regista.

In virtù dell’energia nel raccontare, della varietà dei temi e dell’onestà sempre garante, è legittimo collocare Pietro Germi nel cartello dei nostri grandi autori. Con due segnali, forti, che fanno testo: la Palma d’oro di Cannes a Signore e signori e l’Oscar per la migliore sceneggiatura in Divorzio all’italiana.  

I FILM DI PIETRO GERMI IN PROGRAMMA

Lunedì 6 febbraio
ore 15.45 La presidentessa

Martedì 7 febbraio
ore 18.00 Un maledetto imbroglio

Mercoledì 8 febbraio
ore 20.30 Divorzio all'italiana

Domenica 12 febbraio
ore 11.00 L'uomo di paglia

Lunedì 13 febbraio
ore 15.45 Signore e signori

Martedì 14 febbraio
ore 15.45 Divorzio all'italiana REPLICA
ore 18.00 Il ferroviere

Mercoledì 15 febbraio
ore 20.30 Sedotta e abbandonata

Lunedì 20 febbraio
ore 15.45 Sedotta e abbandonata REPLICA

Martedì 21 febbraio
ore 15.45 Il ferroviere REPLICA

Mercoledì 22 febbraio
ore 20.30 Signore e signori REPLICA
 

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