Un cuore in inverno

E' soffio, è incanto, è finezza di macchina e straordinarietà dei suoi interpreti (soprattutto di Auteuil e della Beart, che un anno dopo generano la piccola Nelly e andarono a vivere nella stessa Provenza ambientazione del film; e che poco dopo si separarono concordi: "siamo troppo uguali"; e che poco dopo, tra l'altro, generano anche altro: il successivo movie di Sautet fu - poco casualmente - 'Nelly e Monsieur Arnaud', pur con solo la Beart partecipante). Credo sia pellicola rara; di dialoghi sospesi e silenzi più rumorosi delle parole; di un pudore estremo che aleggia e mai si dichiara; di sollecitazioni e intrecci psicologici danzanti a soavità di Ravel.  E malgrado sia forse troppo intimista e tipicamente francese - come ha obiettato qualcuno - ha scorrevolezza e una suggestione (tra immagini, musica e dialoghi detti e non detti) che ti prende e coinvolge per quasi tutte le due ore. L'ho rivisto casualmente l'altra sera (forse la quarta, la quinta; boh) e mi è parso ancora un capolavoro; e Sautet resta nella mia top five della regìa; e Auteuil resta un volto e una maschera di massima espressività; e la Beart di ieri come quella cinquantenne di oggi, restano un'affascinante visione