Il documentarista britannico, autore di The Story of Film, torna al cinema con Marcia su Roma. Dal 20 ottobre al cinema.
Documentarista britannico, autore di opere come The Story of Film: A New Generation, The Storms of Jeremy Thomas e The Story of Looking, Mark Cousins è un punto fermo per chiunque voglia approcciarsi allo studio del cinema e della sua storia in maniera non canonica.
L'autore torna al cinema in questi giorni con il documentario sull'ascesa del fascismo presentato all'ultima Mostra del Cinema di Venezia: Marcia su Roma, dal 20 ottobre al cinema.
Con creatività, gioca con il mondo visivo e con l'impatto che questo ha avuto all'interno della nostra cultura, al fine di preservarne l'importantissima e fondamentale memoria. Poco importa che si tratti di pellicole sopravvalutate come Black Panther (guarda la video recensione) o d'autore e quasi di nicchia come O Ornitólogo, perché tutto ciò che produciamo ci racconta e Cousins, da appassionato internazionalista quale è, non può non prenderne in considerazione. D'altronde, lui stesso dichiara che il cinema è ovunque, perché il cinema è l'arte dell'altrove.
Ne è un esempio la miniserie di documentari Storia del cinema: Un'odissea del 2015, che nasce dalle 500 pagine di storia del cinema che Cousins aveva pubblicato nel 2013 con "The Story of Film" e che è diventato una risorsa inestimabile per conferenze cinematografiche, grazie alla quale si amplifica la dimensione audiovisiva con titoli provenienti dal Senegal, dalla Mauritania, dall'Egitto, dall'Iran, dalla Cina e dell'India, restituendoci la conoscenza di opere oscure, sulle quali ha posto l'attenzione, difendendone l'altissimo valore artistico.