LA SETTIMA ARTE - CINEMA E INDUSTRIA, UN OMAGGIO A DUE INSCINDIBILI NATURE

A Rimini dal 3 al 5 maggio tante iniziative per parlare degli aspetti che rendono il cinema possibile.

venerdì 26 aprile 2019 - Festival
Laura Morante (67 anni) 21 agosto 1956, Grosseto (Italia) - Leone.

Parlare di cinema e industria sembrerebbe un'ovvietà. E invece per troppo tempo, a causa di molti fraintendimenti sulla natura del mezzo filmico, è sorta e si è radicata una dialettica polemica tra cinema come arte e cinema come industria. Da una parte gli autori, dall'altra il profitto. Da una parte la poesia per immagini, dall'altra il prodotto costruito per il pubblico. Nessuna di queste teorie regge alla prova dei fatti, ma - invece che polemizzare - forse è giunto il momento di agire.

La manifestazione La settima arte - Cinema e industria, che si tiene a Rimini dal 3 al 5 maggio, oltre a recare l'inevitabile timbro dell'atmosfera felliniana (parte del programma si svolge al restaurato e riaperto cinema Fulgor; in città nel 2020 si aprirà il Museo Internazionale Federico Fellini), sarà un grande omaggio alle due inscindibili nature del cinema.
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L'inizio e la fine ne sono un esempio. Si parte dall'arte di David Lynch e si conclude con i premi all'industria del cinema italiano. Il 3 maggio aprirà a Castel Sismondo la mostra "David Lynch. Dreams. A Tribute to Fellini", esposizione in anteprima nazionale fino al 14 luglio, con 11 litografie realizzate dal grande cineasta e artista contemporaneo per rendere omaggio all'ultima scena del film 8 ½ di Federico Fellini, insieme a 12 disegni di quest'ultimo scelti dallo stesso Lynch tra quelli della collezione della Fondazione Fellini di Sion.

Si chiude il 5 maggio al Teatro Galli con la cerimonia di consegna del premio Confindustria Romagna "Cinema e Industria" dedicato alle eccellenze delle professioni della filiera del cinema, come produttori, distributori, costumisti, compositori, direttori della fotografia, e altri. La cerimonia, che vedrà anche la presenza del presidente di giuria Pupi Avati, vedrà sul palco anche l'attrice Laura Morante con una performance.

In mezzo proiezioni, masterclass, concerti, presentazioni di libri nei dieci luoghi della Rimini storica e contemporanea che ospitano la festa. Saliranno in cattedra per raccontare e spiegare le professioni del cinema Paolo Mereghetti, il più importante critico cinematografico italiano, autore del celebre omonimo "Dizionario del Cinema"; Daniele Ciprì, che racconterà i picchi della sua carriera di direttore della fotografia; Carlo Poggioli, costumista tra gli altri di Paolo Sorrentino e delle sue visioni cinematografiche; Matteo Rovere, il più giovane produttore italiano ad essersi aggiudicato il Nastro d'argento, produttore di pellicole come Smetto quando voglio e regista di Il primo re (guarda la video recensione); Victor Perez, regista, produttore, sceneggiatore e artista di effetti speciali recente vincitore del David di Donatello per Il ragazzo invisibile - Seconda Generazione (guarda la video recensione) di Gabriele Salvatores e con esperienze ad Hollywood in pellicole come Harry Potter e i doni della morte.

Tra le retrospettive, oltre ai film e ai corti di Lynch, alcune chicche come gli horror di Pupi Avati (in attesa del nuovo), l'omaggio a Marcello Mastroianni con l'anteprima della versione integrale restaurata di Mi ricordo, sì, io mi ricordo di Anna Maria Tatò, e quello al regista, sceneggiatore e produttore francese Henri-Georges Clouzot.
Grande attenzione anche ai più giovani. A La Settima Arte arriverà, dal Sudafrica, Daniah De Villiers, protagonista del film Mia e il leone bianco (guarda la video recensione), per un evento realizzato in collaborazione con "Ragazzi e Cinema".

Spazio alla musica con i cine-concerti di Capsula Cinematica (dedicati a Hans Richter e Marcel L'Herbier), alla videoarte con le proposte di Studio Azzurro e ad anteprime cinematografiche. Tra queste, vanno segnalati almeno RBG, il documentario di Julie Cohen e Betsy West due volte candidato ai Premi Oscar 2019, e il restauro, quarant'anni dopo, di No Maps on My Taps, mitico documentario sul tramonto del tip tap.

Come si vede, quindi, l'industria del cinema è tutto questo, e non può essere separata dagli altri mezzi espressivi che nutre, compie, rappresenta e sintetizza. Il cinema è un'arte industriale.

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