Nick Cave - 20.000 Days On Earth

Un documentario, un film concerto, un intervista intimista, una confessione, uno spaccato della vita dell'artista, un guazzabuglio di ricordi e impressioni del passato? 20,000 days on earth è di tutto un po', anche se Nick Cave con i suoi 55 e passa anni sembra più uno di quei personaggi spiritati di qualche filmaccio horror di serie B che un grande autore e interprete di fama internazionale (anche se semisconosciuto in Italia). E sentirlo parlare tanto di sè non è che aiuti particolarmente ad incuriosirsi per la sua persona o le sue canzoni, anzi.
Nel film, dopo un bellissimo montaggio nei titoli di apertura, siamo proiettati nel immaginifico mondo del cantautore australiano che racconta avvenimenti del suo passato, la sua relazione con il tempo atmosferico, il suo rapporto con la scrittura e con il pubblico durante i concerti, oltre a narrare episodi particolarmente significativi della sua carriera musicale. [+]

Un documentario, un film concerto, un intervista intimista, una confessione, uno spaccato della vita dell'artista, un guazzabuglio di ricordi e impressioni del passato? 20,000 days on earth è di tutto un po', anche se Nick Cave con i suoi 55 e passa anni sembra più uno di quei personaggi spiritati di qualche filmaccio horror di serie B che un grande autore e interprete di fama internazionale (anche se semisconosciuto in Italia). E sentirlo parlare tanto di sè non è che aiuti particolarmente ad incuriosirsi per la sua persona o le sue canzoni, anzi.
Nel film, dopo un bellissimo montaggio nei titoli di apertura, siamo proiettati nel immaginifico mondo del cantautore australiano che racconta avvenimenti del suo passato, la sua relazione con il tempo atmosferico, il suo rapporto con la scrittura e con il pubblico durante i concerti, oltre a narrare episodi particolarmente significativi della sua carriera musicale. Durante il film compaiono alcuni dei suoi musicisti e collaboratori con cui si diletta a scambiare opinioni sul perchè e percome di certe esibizioni e registrazioni, il che non fa esattamente saltare sulla sedia lo spettatore. C'è perfino un cameo di Kylie Minogue alla quale non sembra ancora vero di aver cantato una canzone decente, e tutto grazie al buon Nick.
Il problema è che gli stralci di esibizioni dal vivo (in cui Cave sembra un vero santone pronto a benedire i suoi discepoli con il tocco della mano, e ci manca solo che cadano a terra in catalessi) risultano dopo un po' abbastanza stantii e la musica di Cave, pur se interessante, non è così potente da reggere una tale aura di misticità. Stesso dicasi per le cose che scrive: una cosa è leggere un testo per caso e rimanerne impressionati, ma ritrovarsi ad ascoltarlo in un film (Nick Cave non canta in senso classico ma parla interpretando le sue liriche come un attore radiofonico) come se quello che dice fossero cose da mozzare il fiato, non è proprio un buon modo per mostrarsi al pubblico. O meglio, sentire lui stesso che straparla del suo mondo che prende vita al di fuori di lui e altre baggianate tipiche di chi crede di essere un semidio col dono della parola, lo rende un po' antipatico e alla fine del film quel desiderio di approfondire la conoscenza delle sue opere e dei suoi testi svanisce totalmente in una bolla di sapone. Ennesima dimostrazione che "chi si loda si sbroda".
Sorry Nick, I was going to buy ALL your records but I just changed idea. You're still a good artist though. Take care. [-]