Un cast stellare sfila davanti ad un misterioso Valerio Mastandrea. Disponibile su Infinity.
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Lui è seduto sempre allo stesso posto. Non importa a quale ora del giorno e della notte, lo troverete sempre lì, all'angolo di un ristorante, allo stesso tavolo, con un quaderno in mano. Qualche volta ci scrive delle cose, qualche altra le legge. Non sappiamo niente di lui, chi lo viene a cercare sa soltanto che è capace di esaudire desideri. Tutti i desideri: ricchezza, bellezza eterna, fede, sesso, salute, speranza. Alcune richieste sono semplici, altre più singolari ma tutte hanno un prezzo e il prezzo da pagare non è mai senza conseguenze. Angelo? Demone? Affabulatore? Psicologo? Filantropo? Qualcuno pensa che sia un mostro ma lui i mostri li nutre, dandogli soltanto quello che vogliono e chiedendo in cambio una 'buona' azione. Vogliamo tutti qualcosa. È il desiderio a farci umani, a fare di noi quello che siamo. È una sorta di verità generale, di parametro intangibile, atemporale, universale. L'assenza di desiderio, qualunque cosa sia, non esiste. Perché altrimenti verremmo al mondo?
Davanti a Valerio Mastandrea, che dà corpo al misterioso protagonista, sfilano gli interpreti più gettonati del cinema italiano: Marco Giallini, Alessandro Borghi, Silvio Muccino, Alba Rohrwacher, Silvio Muccino, Sabrina Ferilli, Vittoria Puccini, Rocco Papaleo. Una lista lunghissima per un'opera nata come trasposizione cinematografica della serie di Christopher Kubasik The Booth at The End. Aiutato nella scrittura da Isabella Aguilar, Genovese minimizza sceneggiatura e scenografia, assottigliando così la linea che divide cinema e teatro per regalare un film intimo dagli spunti filosofici. Un unicum nel suo cinema e un esperimento per quello italiano. The place è ora disponibile su Infinity