ROBERT LUDLUM (1927-2001) CONTINUA A SCRIVERE BESTSELLER

'Bourne Affair' è il 14esimo romanzo della saga, l'11esimo scritto da Eric Van Lustbader. Ma la firma è sempre la stessa, quella di Robert Ludlum.

Pino Farinotti, martedì 31 luglio 2018 - Focus
Matt Damon (Matthew Paige Damon) (53 anni) 8 ottobre 1970, Cambridge (Massachusetts - USA) - Bilancia. Interpreta Jason Bourne nel film di Paul Greengrass Jason Bourne.

È uscito 'Bourne Affair' (Rizzoli 429 pag. €20) firmato da Robert Ludlum, che è morto 17 anni fa. È un'operazione editoriale vincente, e particolare, perché il libro non è stato scritto da Ludlum, ma da Eric Van Lustbader, il cui nome in copertina appare, appena sotto Ludlum, ma a caratteri molto più piccoli. Trattasi di marketing e di marchio. Ludlum continua ad essere una miniera. Doppia, perché "Bourne" non è solo scrittura, è anche cinema. Ludlum ha venduto 200 milioni di copie, la saga al cinema ha incassato un miliardo e 700 milioni. Il volume è il quattordicesimo della serie creata da Ludlum nel 1980, ed è l'undicesimo scritto da Lustbader. È dunque (più che) legittimo dire che Jason Bourne appartiene più a Lustbader che a Ludlum.

Marketing a parte. In questo senso ci sarebbe - condizionale - un precedente suggestivo: Alexandre Dumas aveva un collaboratore August Maquet che, pare, non si limitasse a degli appunti e dunque, pare, che D'Artagnan e compagni, così come Edmond Dantès, fossero più farina del sacco di Maquet.
Pino Farinotti

Eric Van Lustbader presenta un signor curriculum, con bestseller di genere, che si estendono a cicli fantasy e alla grafic novel con supereroi come Batman. Comunque sia, senza condizionale, la "ditta Ludlum" è un travolgente produttore di bestseller. Fa parte di quel cartello di autori superorganizzati che scrivono più per il cinema che per la letteratura. Tra i nomi più conosciuti Stephen King, John Grisham, Tom Clancy, Dan Brown, Michael Crichton. Ciascuno con attitudini diverse, alcuni, come King e Brown curano la fase letteraria, oltre al puro racconto.

È opportuna una digressione. In principio era Ian Fleming. Inventò Bond nel 1952 e dieci anni dopo cominciò la serie cinematografica. 14 dei suoi romanzi sono diventati film, la saga è arrivata a 24, dunque la produzione è ricorsa ad autori apocrifi che hanno adattato i plot alle epoche, ai modelli, alla moda, alla Storia e alla tecnologia. In sintesi, si è passati dal gentiluomo inglese Connery al tamarro inglese Craig. I modelli hanno rispettato le epoche. La critica britannica, e non solo, accolse Fleming come un artigiano efficace, un parvenu, accorgendosi, più tardi che nella sua scrittura c'era della qualità. A Bourne, attivo in un'epoca più corta, non sono servite evoluzioni.

Robert Ludlum era un perfetto newyorkese, significa immersione in ogni tipo di cultura e tutte le possibilità per esprimerla. Prima da attore teatrale, poi di cinema infine da produttore. Tutti ruoli eseguiti correttamente, ma quando decise di dedicarsi solo alla scrittura, allora ... diventò Ludlum. L'invenzione di Jason Bourne e tutto ciò che ne consegue, lo pone fra i grandi maestri dei generi allargati del giallo e dello spy. Non è improprio dire che Bourne sta a Ludlum come Holmes sta a Doyle, Poirot alla Christie, Maigret a Simenon, Woolfe a Stout, Marlowe a Chandler, Bond a Fleming, Ryan a Clancy, Montalbano a Camilleri. Siamo nella nobiltà più alta. Con quella variabile, decisiva, di Lustbader.

Matt Damon dà corpo e volto a Jason Bourne, un agente della CIA colpito da amnesia che deve ricostruire la sua vita privata e professionale e non è semplice. Si scopre esperto di arti marziali e di armi, poliglotta, gran pilota. A poco a poco fa chiarezza, contrastato da nemici e da fuoco amico.

Fra il 2002 e il 2016 il film sono cinque. La regia è aggressiva, il montaggio è frenetico, insomma un action assoluto, un vero cult per una fascia di appassionati ultrafedeli. Lo scenario di Bourne Affair è doppio, Bourne deve vedersela con un generale russo che seppure da morto continua a nascondere un virus informatico devastante, e uno stregone somalo trafficante d'armi e di esseri umani, personaggio che dovrebbe ricordarci qualcosa. Non mancano politici corrotti, agenti doppiogiochisti e l'immancabile mafia russa. Ludlum&Lustbader.

Chiudo il pezzo con un confronto di stile, due incipit.
Il primo, a campione, 'Un nome senza volto' di Ludlum:
"Parigi, 10 luglio - Tre alti diplomatici cubani sono stati espulsi oggi dalla Francia nel quadro delle ricerche, condotte in tutto il mondo, di un uomo che pare risponda al nome di Carlos e che è ritenuto elemento di spicco di una rete terroristica internazionale. Il ricercato, che si ritiene chiamarsi in realtà Ilich Ramirez Sanchez, sarebbe responsabile dell'assassinio di due agenti del controspionaggio francese e di un informatore libanese, avvenuto il 27 giugno scorso in un appartamento del Quartiere Latino. I tre omicidi hanno convinto le polizie francese e britannica di essere sulle tracce di un'importante rete terroristica internazionale."

La preda di Bourne di Lustbader:
"Bangalore, India. Calò la notte, e con essa un sipario vorticante di insetti risvegliati dal tramonto. Il rumore era insopportabile, così come i miasmi di corpi non lavati, escrementi umani, cibo marcio e cadaveri in decomposizione. La marea torbida dei rifiuti si riversava per le strade di Bangalore. Leonid Danilovic Arkadin se ne stava seduto in una stanza buia dove ristagnavano gli odori di materiale elettrico surriscaldato, fumo stantio e dosa, la focaccia indiana cotta alla piastra. Si accese una sigaretta, poi guardò verso il basso. Sotto di lui si stendeva lo scheletro di Phase Three, prodotto dell'incessante espansione che spingeva Electronic City lontano dalle baraccopoli appiccicate alla città come pidocchi."

Lascio al lettore il giudizio sulla qualità letteraria dei due padri di Bourne.

ALTRE NEWS CORRELATE
FOCUS
Roberto Manassero - venerdì 19 aprile 2024
Il film di Alex Garland scopre provocatoriamente i nervi di una nazione. Al cinema. Vai all'articolo »
FOCUS
Pino Farinotti - giovedì 18 aprile 2024
Michael A. Goorjian, regista americano di origini armene, ha realizzato un film potente e onesto evocando uno dei più efferati delitti della Storia. Vai all'articolo »
FOCUS
Pino Farinotti - giovedì 18 aprile 2024
Il 25 gennaio è uscito in Russia il film Il maestro e Margherita, firmato da Michael Lokshin, un americano cresciuto in Russia. Vai all'articolo »