La cantante/attrice racconta il suo lavoro sul personaggio di Glinda in Wicked - Parte 2. Al cinema dal 19 novembre.
È la Buona strega della saga di Wicked, il musical che ha conquistato il botteghino con il primo film e ora si appresta a fare altrettanto con Wicked – Parte 2. Ma se la Buona strega sia davvero così buona sarà da dimostrare, come dice Ariana Grande che interpreta del ruolo di Glinda, la ragazza tanto popolare da non sapere se è davvero amata o solo seguita dai suoi groupies.
“Glinda è vissuta in una bolla, ci finisce davvero anche nel film, e non sa come uscirne”, dice Grande alla premiere londinese di Wicked - Parte 2. “Fin da bambina ha sentito su di sé la pressione di essere qualcosa che non è, e ha messo l’approvazione degli altri e la propria ‘meravigliosità’ al centro del suo mondo. In questo film dovrà fare i conti con la sua dark side e con la solitudine che l’accompagna da sempre, e l’accomuna a Elphaba, la Cattiva Strega dell’Ovest”.
Al centro della storia infatti c’è l’amicizia fra le due protagoniste, un’amicizia che esiste anche nella vita reale. “Sul set Cynthia (Erivo, l’attrice che interpreta Elphaba, ndr) abbiamo potuto contare l’una sull’altra e… farci da guardiaspalle a vicenda. Verso la fine del film c’è una scena in cui ci abbracciamo prima di lasciarci per sempre, e a entrambe è venuto spontaneo di dire all’altra: ‘Ti voglio bene’, proprio di cuore. È stata un’improvvisazione, ma il regista l’ha voluta tenere anche nel film, e credo che aiuti a mostrare come Glinda e Elphaba, ma anche Ariana e Cynthia, si vogliono bene davvero”.
“Glinda non è mai veramente cattiva, anche quando fa qualcosa di scorretto intuisci che dentro di lei c’è una bontà segreta, che però non è quella che ostenta davanti ai cittadini della Città di Smeraldo. Solo alla fine capirà che cosa voglia dire veramente essere buoni, e adoperarsi per gli altri. Glinda ha dentro di sé una consapevolezza che fatica a portare in superfice perché è cresciuta con genitori svalutanti che non l’hanno aiutata a guardarsi dentro e l’hanno spinta a fare di sé una performance continua, di fatto facendole capire che non e bastava essere se semplicemente se stessa”.
“È un trauma infantile che ha dovuto imparare a superare tramite l’amicizia con Elphaba”, continua Ariana, che nella vita è uno scricciolo e sembra rimasta davvero una bambina. “E in Wicked – Parte 2 dovrà superare anche un cuore spezzato, perché scoprirà che non tutti la amano come lei vorrebbe: in particolare un certo principe Fiyero”.
La saga cinematografica diretta da Jon M. Chu è ispirata al musical omonimo che ha trionfato per anni a Broadway. “Sono stata una superfan dello spettacolo, ma per interpretare il ruolo di Glinda ho dato un colpo di spugna a ciò che avevo visto in palcoscenico e ho dovuto reinventarmi il personaggio secondo le mie sensibilità, arrivando a capire chi è come essere umano, non come icona musical. Inoltre la musica è operistica, e ho dovuto imparare a usare la voce in modo diverso da quella che uso normalmente come cantante. Adesso cerco di trovare un punto di equilibro tra il mio essere una cantante pop e un’attrice, mettendoci anche una crescita musicale che ho cominciato grazie a questo ruolo”.
I suoi modelli? “Barbra Streisand, Audrey Hepburn, e naturalmente Judy Garland, che è stata la leggendaria Dorothy del film Il mago di Oz alla base della saga di Wicked. Quando, durante l’ultima cerimonia degli Oscar, ho cantato la canzone del film preceduta dalla voce registrata della Garland mi sono proprio commossa”.
“Glinda e Elphaba sono due esseri umani fragili e fallibili”, conclude Grande, “che fanno del loro meglio con gli strumenti a loro disposizione, e cercano di sopravvivere alle delusioni, ai lutti e agli eventi traumatici che sono loro capitati. Il bello di Wicked è che riesce ad essere comica, drammatica, tenera, appassionata e persino sexy tutta insieme: e questa seconda parte ne è la conferma”.