Declino, ascesa e caduta all'inferno di una boss: un'operazione gustosa anche per il tentativo di trasformare Sofia Vergara - bravissima - in Bryan Cranston. Dal 25 gennaio su Netflix.
Griselda vede Sofia Vergara nel ruolo di Griselda Blanco, figura chiave nel business della cocaina a Miami negli anni Settanta. Blanco, sopravvissuta a un'infanzia difficile in Colombia, emerge dall'oscurità per diventare una figura di spicco nel mondo della droga. La serie segue la classica traiettoria del dramma legato alle droghe, dalla lenta ascesa all'euforia iniziale, con, in aggiunta, la cura e la preoccupazione per i propri figli.
Griselda offre una prospettiva intrigante sul mondo della droga grazie alla trasformazione di Sofia Vergara in Griselda Blanco, una protagonista unica nel suo genere, una figura femminile di successo nel mondo del narcotraffico, in grado di sfidare gli stereotipi di genere.
Serie affidata alla linearità del racconto - declino, ascesa e caduta all'inferno del(la) boss - alle strategie narrative consolidate nel genere, ma che si distingue per l'audacia, sia registica che attoriale, di trasformare Griselda Blanco in un'icona femminista, seppure il tentativo sia ambizioso e non del tutto coerente con la storia della criminale. E soprattutto è gustosa per via del tentativo di trasformare Sofia Vergara in Bryan Cranston.