FEFF 25, 78 FILM E 3 OSPITI CULT. SU MYMOVIES ONE ARRIVA UNA SELEZIONE DI 22 TITOLI

Presentata la line-up di quest’anno che vede titoli provenienti da 14 paesi. Sul red carpet di Udine sfileranno Johnnie To, Watanabe Hirobumi, Jang Sun-woo e Baisho Chieko.

mercoledì 5 aprile 2023 - Far East Film Festival

È stato presentato oggi, al Visionario di Udine e in diretta streaming, il Far East Film Festival 25, attesissimo in città dal 21 al 29 aprile. La line-up conta quest’anno 78 titoli (9 le anteprime mondiali, 13 quelle internazionali, 14 quelle europee e 23 quelle italiane) provenienti da 14 paesi. Sul red carpet, tre registi cult: l’hongkonghese Johnnie To, il giapponese Watanabe Hirobumi e il coreano Jang Sun-woo. Riceverà il Gelso d’Oro alla Carriera la leggendaria attrice giapponese Baisho Chieko.
 
FEFF ONLINE
Supportato, come sempre, da MYmovies, il FEFF offrirà anche quest’anno una preziosa selezione di titoli online per l’intera durata del festival: 22 i film che le case di distribuzione asiatiche hanno reso disponibili per lo streaming sulla piattaforma digitale MYmovies ONE.
 

OPENING/CLOSING

Ad aprire il Festival la prima co-produzione tra Singapore e Corea del Sud: Ajoomma di He Shuming, la storia di una signora singaporiana di mezz’età che sogna di raggiungere la patria dei suoi adoratissimi K-Drama. Sarà un viaggio pieno di imprevisti, colpi di scena, e, viste le evidenti barriere culturali e linguisti che tra i due paesi, anche di incomprensioni... Tra ironia e sentimento, un feel good movie che potrebbe diventare un piccolo caso a livello internazionale! Di tutt’altro segno il secondo titolo dell’Opening Night, cioè l’estremo Bad Education: una commedia nerissima, crudelmente spassosa, scritta e prodotta da Giddens, enfant terrible del cinema taiwanese! 77 minuti che picchiano duro e vedono alla regia, come esordiente, una vecchia conoscenza del FEFF: Kai Ko, il protagonista di You Are The Apple of My Eyes. La Closing Night vedrà, invece, brillare l’ultimo capolavoro di Zhang Yimou: un sofisticatissimo film in costume che mescola mistero, umorismo e azione. Ispirato a un famoso testo poetico e patriottico, da cui prende il titolo, Full River Red è ambientato nel 1146 durante la dinastia cinese Song. I dialoghi sono velocie pungenti, la colonna sonora techno-rock gioca dicontrappunto con le sequenze girate nelle viuzze degliantichi villaggi... Insomma: stiamo parlando di Zhang Yimou

LINE-UP

Se, ripetiamo, i film sono 78 (numero record!) e arrivano da 14 paesi (inclusa la Mongolia, per la seconda volta presente nella storia del Festival), va sicuramente sottolineato che della line-up fanno parte 15 donne registe e 12 esordienti. Come dire? La selezione 2023 mira a restituire più che mai la grande complessità dell’Asia. Una selezione che unisce il recente passato con l’oggi, senza soluzione di continuità, tra diverse comunità (si pensi a quella indigena, protagonista del film taiwanese Gaga), diverse aspettative e scelte divita, lingue e dialetti, politiche, religioni, abitudini, inclinazioni, credenze, miti e leggende e, non ultimo, diverse identità di genere. Una selezione che racconta in tempo reale come le cinematografie dell’Asia Orientale e del Sud Est Asiatico siano riemerse daltriste periodo della pandemia, non tutte allo stessomodo e non tutte con gli stessi risultati. Un continente, quello dell’Estremo Oriente, che anche dal punto divista geopolitico incide sempre di più sul nostro quotidiano e sul nostro immaginario. Il suo peso si sente anche qui.

MADE IN HONG KONG

Nella Hong Kong del post-Covid e della National Security Law (istituita nel giugno 2020), nella Hong Kongmeno “affollata” (si dice che un milione di persone l’abbiano abbandonata per sempre), i film locali inlingua cantonese sono tornati ad essere popolari nel vero senso del termine. Un esempio: A Guilty of Conscience di Jack NG (che sarà ospite del FEFF 25 per l’anteprima europea), uscito nel gennaio 2023,con la cifra astronomica di 11 milioni di euro è il film hongkonghese che ha incassato di più di tutti i tempi! Unapersona su sei è andata a vederlo sul grande schermo (la popolazione di Hong Kong supera i 6 milioni diabitanti). Al cinema di HK il FEFF 25 dedica ampio spazio mettendo insieme, con il supporto di CreateHK,HKIFF e HKTEO- una selezione di 6 nuovissime opere prime raggruppate con il marchio di fabbrica MakingWaves – Navigators of Hong Kong Cinema alle quali si aggiungono il nuovo film, dopo Still Human,interpretato da Anthony Wong (Gelso d’Oro alla Carriera nel 2019) Sunny Side of the Street e, in anteprima mondiale, Everyphone Everywhere di Amos Why, acuta e tragicomica riflessione sul l’uso el’abuso del telefono cellulare con tutto ciò che ne consegue se lo dimentichi a casa prima di iniziare la giornata.

MISTER HIROKI E IL GIAPPONE

Il Giappone, come ogni anno, è rappresentato con un numero importante di film in prima visione, un totale di 8 nella sezione competitiva ai quali si aggiungono 3 special screening e 4 titoli della retrospettiva. Tra le personalità più attese, l’eclettico e super prolifico regista Hiroki Ryuichi, caro amico del FEFF, che presenta 3 suoi film (il nuovissimo Phases of the Moon, in concorso, un appassionante dramma con al centro il tema della reincarnazione, You’ve Got a Friend, fuori concorso, un dramedy sulle pratiche sado-maso di un tranquillo impiegato di mezza età e, nella sezione retrospettiva, il suo primo lungometraggio commerciale: 800 Two-Lap Runners del 1994, una variazione sul tema dei teen movie). 

CINA + TAIWAN + SUD EST ASIATICO + MONGOLIA + COREA DEL SUD
Se da Pechino arriva il remake cinese di Hachiko, da Taiwan (oltre ai già citati Bad Education e Gaga) arrivano 4 titoli tra cui Marry My Dead Body, esilarante ghost comedy, e Day Off, dolcissimo ritratto di una parrucchiera per uomini. Dalla Thailandia arriva invece lo spettacolare coming of age You&Me&Me, diretto dalle sorelle gemelle Hongvivatana, mentre dalla Malesia arrivano due titoli agli opposti (un racconto d’autore su due fratelli ai margini, Abang Adik, e Cost Guard Malaysia: Ops Helang, un action mozzafiato). Sul versante spettacolare e d’intrattenimento, l’Indonesia riporta a Udine con i rispettivi film più recenti la regista Upi (Sri Ashi, storia di una super eroina) e Joko Anwar (Satan’s Slave: Communion, sequel del campione di incassi Satan’s Slave). Ecco poi la Mongolia con un film davvero sorprendente come The Sales Girl, irresistibile commedia ambientata tra gli scaffali di un sexy shop, e le Filippine con tre film. Discorso a parte merita la Corea del Sud, una delle industrie cinematografiche e audiovisive tre le più potenti al mondo, uscita dalla pandemia zoppicando: a Seul regna la paura, i distributori nazionali non investono nel cinema e nella sua promozione. È chiaramente una fase di passaggio che corrisponde a una temporanea battuta d’arresto. I segnali sono evidenti nei 7 film nuovissimi che fanno parte della selezione FEFF 25. 
 

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