SULLA STESSA ONDA: «QUANDO L'AMORE È COSÌ GRANDE, LA MALATTIA È SOLO UN INCIDENTE DI PERCORSO»

Esiste qualcosa di più grande dell'amore? Regista e interpreti rispondono a MYmovies raccontando il film, le ispirazioni e l'esperienza sul set. Dal 25 marzo su Netflix.

lunedì 22 marzo 2021 - Netflix
Elvira Camarrone . Interpreta Sara nel film di Massimiliano Camaiti Sulla stessa onda.

Per Elvira Camarrone e Christian Roberto è il primo ruolo da protagonisti assoluti ma i due giovani attori, entrambi 19enni, non sono alle prime armi: lei ha recitato per Fiorella Infascelli in Era d’estate e studia recitazione da sei anni, lui è apparso in Poli opposti, nelle fiction A un passo dal cielo, Baciamo le mani e Onore e Rispetto 3, oltre ad essere stato finalista a Italia’s Got Talent perché “il ballo è la mia passione”.  

In Sulla stessa onda interpretano Sara e Lorenzo, due ragazzi innamorati della vela e l’uno dell’altra, ma anche alle prese con un grosso problema: la malattia generativa di lei. Donatella Finocchiaro è Susanna, la mamma di Sara, e il regista Massimiliano Camaiti, anche autore del soggetto e della sceneggiatura, si dichiara fortunato ad avere avuto lei e i due giovani attori sul suo set.

Donatella, lei è mamma di una figlia femmina anche nella vita. Quanto si è immedesimata in questo ruolo?
Finocchiaro: Per la verità ho fatto maggiore riferimento alla mia esperienza di figlia, nei confronti di una mamma che è stata malata per dieci anni e che ho seguito fino all’ultimo. Ho dunque un ricordo molto vivido della malattia e di ciò che comporta, anche per chi le sta vicino. Con mia madre ho sempre cercato di esprimere positività, le raccontavo tutto in modo edulcorato: per 10 anni ho fatto il jolly per darle coraggio, così come fa Susanna nel film. E come Susanna ho provato il conflitto fra il dolore che sentivo dentro e l’esigenza di continuare a mostrarmi solare.

Il film però non parla solo di malattia e dolore.
Finocchiaro: Al contrario, parla soprattutto di amore, un amore così grande per cui la malattia alla fine è solo un incidente di percorso. Sulla stessa onda è una di quelle grandi storie d’amore che da un po’ di tempo sul grande schermo italiano non si raccontavano più.  
Camaiti: Il film è incentrato sulla domanda: "esiste qualcosa più forte dell’amore?" E parla di vita molto più che della paura della morte o della malattia.  
Camarrone: Il nostro obiettivo non era certo suscitare pietà o raccontare una storia triste. Volevamo invece fare leva sull’idea che l’amore aiuti a superare qualsiasi difficoltà.

Un tema importante, in questo momento…
Camaiti: Sì, è un messaggio che si sposa a perfezione con il momento che stiamo vivendo, ma è totalmente causale: Sulla stessa onda è stato scritto e girato prima della pandemia. Ma l’idea di poter trovare la vita anche in circostanze complicate arriva al momento giusto.
Camarrone: Il messaggio è quello di vivere ogni attimo e non farsi scappare nulla, e volevamo indirizzarlo soprattutto ai giovani che non riescono a guardare la vita a 360°, o non sanno focalizzarsi sulle cose importanti, tralasciando quelle futili.
Roberto: Spero che il film aiuti i ragazzi a riflettere e a non lasciarsi abbattere da questo periodo: non dobbiamo fermarci, ma andare sempre avanti. L’anno scorso mi sono diplomato in quarantena e adesso uso la promozione del film come una gradita distrazione, sperando che tutto si risolva per il meglio.
Camarrone: Io mi sono iscritta a Giurisprudenza e ho iniziato i corsi in DAD, e non è la stesso che incontrare i professori di persona o studiare con i colleghi in biblioteca. Ci sono state tolte molte cose, ma resto positiva, nella speranza di tornare presto a frequentare in presenza.

Elvira e Christian, la vostra chimica nel film è notevole. Come la spiegate?
Roberto: Ci siamo subito trovati, e fra noi si è creato istantaneamente un feeling che neanche io mi spiego. Spero davvero che questo sentimento reale tra me e lei si veda anche sullo schermo.
Camarrone: Già dai provini fra Christian e me si è creata una grande complicità. Ad un certo punto siamo diventati i nostri personaggi e viceversa, anche perché nella vita siamo davvero simili a Sara e Lorenzo. È  stato tutto molto naturale, e le emozioni che abbiamo provato nel momento erano autentiche. Forse per questo dalla storia del film traspare una leggerezza che non è superficiale ma consapevole.
Camaiti: E io non ho fatto altro che lavorare sulle loro emozioni e la loro spontaneità, affinché fossero veri in quella loro leggerezza.

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