FUORI ERA PRIMAVERA, A CAPRI HOLLYWOOD IL LOCKDOWN RACCONTATO DA SALVATORES

Il festival propone gratis in streaming il film che raccoglie le voci di questa pandemia.
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Paola Casella, sabato 26 dicembre 2020 - mymovieslive

Come si racconta una situazione del tutto imprevista, e purtroppo ancora in divenire? Gabriele Salvatores ha avuto l’idea di farlo fare a chi ne è stato direttamente coinvolto, anzi travolto, in tempo reale. La formula è quella che aveva già utilizzato per il suo documentario collettivo Italy in a Day: chiedere a migliaia di persone di inviargli un video della loro giornata, filmato con il cellulare, e poi comporne un arazzo per raccontare l’Italia di oggi attraverso una polifonia di voci e di immagini. Non avrebbe potuto immaginare che quell’esperienza si sarebbe rivelata utilissima per realizzare la prima grande fotografia del lockdown che ha rinchiuso i residenti in Italia nelle loro case per difendersi da quella che sarebbe diventata una pandemia globale, ma che al momento era soprattutto un dramma nazionale.
 


Fuori era primavera mette l’accento fin dal titolo su quella stagione perduta del 2020 e sulla claustrofobia che abbiamo tutti provato nel ritrovarci confinati in quel luogo dove di solito siamo contenti di tornare - volontariamente. E fa raccontare quell’esperienza a una pluralità di testimoni, utilizzando come filo rosso alcuni “personaggi”: un rider che si ritrova improvvisamente a fare un numero spropositato di consegne; una coppia prossima alla nascita del proprio figlio; un’anziana in grado di dare una prospettiva (letteralmente) centenaria all’anomalia del presente.

La regia di Salvatores orchestra le migliaia di frammenti pervenuti in una narrazione collettiva che dà e toglie spazio creando un ritmo e un pathos che alterna fra sorriso e pianto, fra ilarità e sconforto, non dimenticando mai di punteggiare le sequenze più drammatiche con sprazzi di allegria, con le canzoni dai balconi e l’autoironia dei confinati, con la creatività tutta italiana nell’inventarsi soluzioni per fare fronte all’emergenza, e la volontà, anche quella tutta italiana, di fare comunità aiutandosi nella difficoltà.

Quella che emerge, malgrado la drammaticità della situazione, è un’Italia creativa e solidale, molto diversa da quella gretta e individualista che la contemporaneità, e alcuni portavoce politici, hanno alimentato, e quella capacità resistere che torna utile anche adesso, dopo una seconda ondata e senza sapere se ce ne saranno altre. Fuori era primavera è tutto fuorché deprimente, anzi, scalda il cuore, perché ci ricorda che siamo un popolo pieno di risorse e capace di reciproco aiuto.

Non manca l’elemento di denuncia nei confronti di chi, in posizione di potere, non ha fatto abbastanza, o ha lucrato sulle tragedie. Ma prevale di gran lunga la tenerezza verso chi ha saputo reagire alla difficoltà delle circostanze con generosità e spirito di iniziativa. La valenza etica di questo racconto corale sta nella volontà di unire ciò che la pandemia ha diviso, ieri come oggi, di ricomporre il puzzle di tante solitudini confinate nelle stanze di ospedale o in quelle della propria abitazione, riportando in terra latina, attraverso immagine parole, il motto e pluribus unum.

FUORI ERA PRIMAVERA sarà disponibile gratuitamente in streaming il 27 dicembre dalle 17 alle 19 grazie alla rassegna Capri Hollywood

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