Il regista sudcoreano, autore di opere divenute cult come L'isola e Ferro 3, Leone d'Oro a Venezia nel 2012 con Pietà, si è spento in Lettonia per complicanze legate al Covid19.
È morto Kim Ki-duk, regista sudcoreano di film diventati cult come L'isola e Ferro 3. Vincitore del Leone d'oro a Venezia nel 2012, aveva 59 anni ed è morto per complicazioni legate al Covid19.
Il regista è morto in Lettonia, dove si era recato per acquistare una casa nella località marittima di Jurmala. Da alcuni giorni il suo entourage aveva del tutto perso i contatti.
Le opere di Kim Ki-Duk si distinguono per la ricorrenza di tematiche ed elementi duri, mostrati allo spettatore in maniera fredda e quasi naturale. Parliamo di una violenza che a differenza di tanto cinema contemporaneo, non appare mai fine a se stessa ma, piuttosto, inglobata all'interno di un quadro più grande ed elevato che è quello dell'analisi dell'animo umano, del mutismo che caratterizza la maggior parte dei personaggi che abitano le sue storie, simbolo di una reazione, anch'essa fredda e quasi incosciente, di chi oppone ai soprusi della vita la rinuncia alla comunicazione verbale.
Tra le sue opere più note si ricordano L'isola (2000), Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera (2003), che lo consacra in tutta Europa, La samaritana, Orso d'oro per la miglior regia al 54° Festival del Cinema di Berlino, e Ferro 3 - La casa vuota, ritenuta la sua summa artistica, ottiene un Leone d'argento per la miglior regia alla 61. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.