THE HATEFUL EIGHT, UN WESTERN SENZA CALI DI TENSIONE IN PIENO STILE TARANTINIANO

L'ottavo film firmato Quentin Tarantino da oggi disponibile su TIMVISION.

Alessandro Buttitta, sabato 5 ottobre 2019 - Timvision

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Un cocchiere che guida una diligenza nella bufera, due cacciatori di taglie che operano in maniera diametralmente opposta, un boia con una raffinata proprietà di linguaggio, uno sceriffo che crede più nella giustizia che nella legge, una prigioniera che non si ferma davanti a nulla, un generale confederato che non ha più nulla da chiedere alla vita, se non qualche ricordo, un messicano che maschera male la sua reale identità, un cowboy dal cuore tenero e dallo sguardo furbo. Soo loro i personaggi scelti da Quentin Tarantino per salire sul palco di The Hateful Eight, da oggi disponibile nel catalogo di TIMVISION.

Nel suo ottavo film, il secondo western dopo Django Unchained, il regista di Pulp Fiction e Kill Bill conduce lo spettatore nel Wyoming a pochi anni dalla conclusione della Guerra Civile che ha lacerato gli Stati Uniti d'America tra il 1861 e il 1865. Lì, in mezzo alla neve, in mezzo al nulla, un manipolo di uomini trova rifugio in un emporio.

Arrivati con motivazioni diverse, gli otto protagonisti si guardando costantemente le spalle l'uno dall'altro. Fidarsi è impossibile. C'è chi mente spudoratamente, c'è chi elabora rocamboleschi piani di evasione, c'è chi possiede più di una pistola pronta a sparare, c'è chi ha numerose carte da giocare in una partita in cui è impossibile bluffare a lungo.

Come da consuetudine nelle opere firmate Quentin Tarantino, la narrazione procede di capitolo in capitolo. Le parole sono armi affilate, i dialoghi contengono rivelazioni, gli sguardi diventano fondamentali per comprendere tattiche e strategie.
Alessandro Buttitta

I protagonisti sanno perfettamente che non sono ammessi cali di tensione, che non è concessa loro alcuna titubanza, che è sconsigliato avere cedimenti emotivi. Alla fine il sangue scorrerà copiosamente e in piedi rimarranno veramente in pochi. Al pubblico resta solamente da capire chi e perché riuscirà ad uscire con le proprie gambe dall'emporio.

Tra le opere visivamente più gratificanti della filmografia tarantiniana, The Hateful Eight sfrutta al meglio i campi lunghissimi e lo spazio orizzontale. Ne traggono vantaggio sia gli splendidi paesaggi innevati del Wyoming sia gli attori spesso ripresi nelle loro intenzioni come se fossero al teatro. Il merito è da attribuire anche e soprattutto a una precisa scelta del regista. Da cultore cinematografico qual è Tarantino ha deciso di girare il film in pellicola Ultra Panavision, una speciale pellicola da 70 millimetri che non veniva più usata dalla fine degli anni Sessanta.

Da segnalare il cast capitanato da Samuel L. Jackson, oramai iconico attore feticcio di Tarantino. Tra gli altri interpreti vanno segnalati Kurt Russell, Tim Roth, Jennifer Jason Leigh, Michael Madsen, Bruce Dern, Demiàn Bichir, Channing Tatum e James Parks.

La colonna sonora, premiata tanto agli Oscar quanto ai Golden Globe, è firmata da Ennio Morricone. Numerosi infine gli omaggi cinematografici: il principale, per stessa ammissione dello sceneggiatore e regista, è quello a La cosa, horror fantascientifico diretto da John Carpenter nel 1982.

In foto un scena del film The Hateful Eight.
In foto un scena del film The Hateful Eight.
In foto un scena del film The Hateful Eight.
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