IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO, UN'OPERA SPIAZZANTE E CONTURBANTE

Nella scelta del Cinema di Sky, un film capace nella sua spietata freddezza di sconvolgere anche il più impassibile degli spettatori.

Alessandro Buttitta, martedì 14 maggio 2019 - Sky

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Barry Keoghan (31 anni) 18 ottobre 1992, Dublino (Irlanda) - Bilancia. Interpreta Martin nel film di Yorgos Lanthimos Il Sacrificio del Cervo Sacro.

Aulide, città della Beozia nella Grecia antica, ha avuto una grande importanza nella mitologia classica. Qui Agamennone, capo dell'esercito acheo, per propiziare la buona sorte e avere i favori delle divinità, decide di immolare la figlia, Ifigenia. Il sacrificio, fortemente raccomandato dall'indovino Calcante, si rende necessario per avere esiti positivi nella Guerra di Troia. Questa storia, conclusasi con l'intervento di Artemide, dea della caccia e degli animali selvatici, è raccontata in Ifigenia in Aulide, tragedia di Euripide che vide la luce per la prima volta nel 403 a.C. nel Teatro di Dioniso ad Atene.

Quasi duemilacinquecento anni dopo simili echi si possono ancora ascoltare ne Il sacrificio del cervo sacro, film di Yorgos Lanthimos con protagonisti Colin Farrell, Nicole Kidman e Barry Keoghan. L'azione si sposta negli Stati Uniti, in uno dei quartieri più residenziali di una città dell'Ohio. Qui vive la famiglia benestante dei Murphy, formata da due affermati professionisti in campo medico, il chirurgo cardiotoracico Steven e l'oftalmologa Anna, e dai loro due figli adolescenti, Kim e Bob. La loro vita sembra perfetta: piena di agi, ricca di soddisfazioni, all'insegna del successo.

Il corso delle loro esistenze prende nuove direzioni quando Steven assume sotto la sua ala protettiva, Martin, un ragazzo di sedici anni rimasto orfano di padre. La responsabilità della dipartita dell'uomo è da attribuire al chirurgo che lo ha operato in condizioni critiche. Alticcio dopo aver bevuto qualche alcolico di troppo, Steven non ha fatto al suo meglio il lavoro. Per espiare le proprie colpe decide così di seguire Martin introducendolo in famiglia. Tuttavia, dopo una serie di eventi che destabilizzano pesantemente i Murphy, il medico capisce che è necessario compiere un sacrificio per riportare l'ordine e l'equilibrio.

Premiato al Festival di Cannes, apprezzato all'unanimità dalla critica presente sulla Croisette, Il sacrificio del cervo sacro è un'opera spiazzante, conturbante, capace nella sua spietata freddezza di sconvolgere il più impassibile degli spettatori.
Alessandro Buttitta

Con una tecnica di regia che alterna con rara efficacia lentissimi zoom e lunghe carrellate, Lanthimos riesce a cogliere le perturbazioni di un uomo alle prese con il peso delle proprie azioni e delle proprie omissioni. Forte di un'evidente carica simbolica, il film si sviluppa nella proposta sconcertante di dettagli, di metafore, di suggestioni, di rimandi che trovano la loro ragion d'essere in un finale intriso di tragicità.

In prima visione su Sky Cinema Due da martedì 14 maggio alle 21.15, disponibile anche on demand nella collezione Cannes Cannes, Il sacrificio del cervo sacro deve molto del suo fascino all'uso problematizzante della colonna sonora. In tal senso, seguendo la lezione di un maestro del cinema qual è stato Stanley Kubrick, vanno considerate le scelte dello Stabat Mater di Franz Schubert o della Passione secondo San Giovanni di Johann Sebastian Bach. Da non sottovalutare poi, nell'economia narrativa del film, la capacità evocativa della musica composta da György Ligeti.

Se Il sacrificio del cervo sacro è stato considerato uno dei titoli più significativi degli ultimi cinque anni, il merito va dato anche alle interpretazioni dei suoi attori. Chi sorprende maggiormente è il giovane Barry Keoghan, colui che presta il volto all'indecifrabile Martin. L'attore irlandese, ultimamente visto anche nel pregevole Dunkirk di Christopher Nolan, è una rivelazione al fianco di Nicole Kidman e Colin Farrell. Il cast è completato da Raffey Cassidy, Sunny Suljic e Alicia Silverstone.

Il film, impreziosito dalla fotografia di Thimios Bakatakis, ha segnato una tappa importante nella carriera di Yorgos Lanthimos, regista greco già apprezzato per The Lobster (2015), opera ambientata in un futuro distopico, e La favorita (2018), disturbante dramma storico che ha ricevuto numerosissime nomination ai premi Oscar e ai Golden Globe, culminate con le statuette a Olivia Colman come Migliore Attrice Protagonista.

In foto una scena del film Il sacrificio del cervo sacro.
In foto una scena del film Il sacrificio del cervo sacro.
In foto una scena del film Il sacrificio del cervo sacro.
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