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The Big Bang Theory |
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Un film di Mark Cendrowski.
Con Nathan Fillion, Brian Patrick Wade, Carol Ann Susi, Simon Helberg, Johnny Galecki.
continua»
Formato Serie TV,
Titolo originale The Big Bang Theory.
Commedia,
durata 21 min.
- USA 2007.
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La genialit? "normale" per un pubblico normale
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| mercoledì 19 marzo 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Non sono sicuro di che cosa scrivere di questa sitcom statunitense, che indubbiamente risulta prodotta con professionalità e impegno. Il prodotto presenta luci e ombre. La comicità spesso è di livello base, adatta ad un pubblico generalista, ma l'equivoco di fondo - a mio avviso - si basa proprio sull'interpretazione del talento e della genialità in ambito scientifico. Il personaggio di Sheldon Cooper, indubbiamente il più importante della serie, si presenta sostanzialmente come un disadattato che però con enormi sforzi riesce a stabilire una convivenza con il suo migliore amico Leonard. Condivide un appartamento in affitto, vicino a quello di una ragazza, non laureata, che invece fa la cameriera, e di cui si invaghisce Leonard. Questa per sommi capi la situazione iniziale. C'è anche da dire che In più di un decennio di stagioni la situazione cambia radicalmente... Ad ogni modo la rappresentazione di un gruppo di amici scienziati universitari propone l'idea di una genialità diffusa, per così dire, in cui raffinati e complessi calcoli matematici possono essere un argomento di conversazione tra amici tanto quanto l'ultimo videogame, l'ulima consolle, personal computer ecc. Insomma, il classico contesto "nerd". Ed è proprio questo l'inghippo più grande che presta il fianco a molteplici critiche per la mancanza di coerenza della struttura narrativa: è veramente possibile che uno scienziato di livello, che sogna di vincere il premio nobel, si comporti in modo così normale e "terra-terra"? Sheldon è quasi dipendente da videogiochi e attività ludiche che di certo non sono compatibili con uno studio ed una preparazione intensa. Sheldon Cooper assomiglia piuttosto ad uno studente sveglio di una facoltà scientifica odierna, ma già non ad un docente universitario, figuriamoci ad una figura importante in ambito internazionale. Quello che propone ed esalta la sitcom è piuttosto una normalità borghese che si sviluppa secondo tutti i canoni di un'esistenza ordinaria, con amicizie ordinarie, amori ordinari e svaghi innocenti. Per queste ragioni non riesco a spiegarmi il successo di questa serie, soprattutto se analizzata sotto il profilo dell'immagine e della fotografia. Ci troviamo di fronte, infatti, ad un prodotto in gran parte girato in uno studio cinematografico, ed anche questo aspetto toglie un bel po' di realismo. La recitazione è spesso volutamente antinaturalistica e forzata per far emergere una situazione di a-normalità, e però tutto questo forse piace così tanto perché ogni persona normale riesce ad identificarsi con una genialità molto "ordinaria".
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