Dopo aver sbancato il box office francese nel 2017, è da oggi disponibile su Infinity.
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Negli ultimi dieci anni, con una certa frequenza, il cinema francese ha trovato modi e tempi di far ridere con gusto il suo pubblico. È riuscita nell'intento con commedie brillanti - si vedano Giù al nord (2008), Quasi amici (2011), Les Tuche (2011), Cena tra amici (2012) o Un amore all'altezza (2016) - o con commedie molto più disimpegnate e leggere al limite del demenziale. Basti pensare, in quest'ultimo caso, al successo avuto da Supercondriaco (2014), dai due spassosi capitoli di Babysitting (2014, 2015), uno dei quali ha ricevuto un remake italiano dal titolo I babysitter con protagonisti Francesco Mandelli e Paolo Ruffini, e dall'irriverente Alibi.com. Quest'ultimo film, uno dei titoli capace di sbancare il boxoffice transalpino nel 2017, è disponibile nel catalogo di Infinity in prima visione fino al 2 dicembre.
L'agenzia ha un successo incredibile per la gioia dei due partner. Tuttavia, a un certo punto, la situazione diviene complicata.
Ciò accade perché Greg si innamora ricambiato di Flo (Élodie Fontan), una ragazza dolce e dai modi gentili che un giorno ha la bella idea di presentare il fidanzato ai propri genitori. Il primo incontro tra genero e suoceri però riserva grosse sorprese. Greg scopre, infatti, che Gerard (Didier Bourdon), il padre della ragazza, è uno dei suoi nuovi clienti. Sospeso tra l'amore per Flo e i doveri professionali, il fondatore di Alibi.com deve districarsi nel modo più furtivo possibile. Ovviamente, per gli strani casi della vita, le cose si ingarbugliano. Si dà vita così a una sequela inesauribile e imbarazzante di disavventure che coinvolgono a vario titolo prosperose milf, zebre scalcianti e cialtroni incapaci di dire la verità.
Commedia degli equivoci che gioca con tutti i cliché riguardanti tradimenti vari ed eventuali, Alibi.com è incentrato quasi unicamente sull'estro e sulle capacità istrioniche di Philippe Lacheau, qui nelle triple vesti di attore protagonista, sceneggiatore e regista. Il film, provando a inserirsi nel filone della slapstick comedy, ha alcune intuizioni e trovate assai spiritose. Riesce soprattutto a inanellare una serie di gag di ottimo livello, specialmente quando mette nel mirino i social network e le nostre identità digitali. Inoltre affronta il tema delle menzogne e delle bugie, sfruttando al meglio il linguaggio al corpo degli interpreti del cast.