Un dialogo intimo tra una figlia e suo padre, tra memoria privata e Storia collettiva. Dal 10 al 12 novembre al cinema.
Toni Negri è stato un pensatore di fama mondiale. Anna Negri, sua figlia, è una regista che ha faticato molto per emanciparsi dal suo cognome. Perché quando aveva 14 anni, suo padre, allora professore di Scienze Politiche all'università di Padova e tra i leader del movimento di contestazione degli anni '70, fu arrestato. L'accusa, da cui poi sarà prosciolto, era gravissima: essere il capo occulto del terrorismo italiano. Dopo quattro anni di prigione, quindici di esilio ed essersi reinventato un'altra vita, Anna lo ritrova a Venezia e insieme i due portano avanti un racconto a due teste fatto di memorie e dialoghi a volte impossibili tra padre e figlia, con tutto quello che hanno attraversato.
Ho voluto raccontare una vita attraversata dalla Storia, cercando i tratti essenziali di una mentalità rivoluzionaria. Ma al centro resta la relazione tra padre e figlia: un dispositivo narrativo che permette di far emergere conflitti universali e al tempo stesso intimi.
Un dialogo intimo tra una figlia e suo padre, tra memoria privata e Storia collettiva. Con Toni, mio padre - di cui vediamo i primi dieci minuti in esclusiva su MYmovies - Anna Negri sceglie di raccontare l’eredità complessa di suo padre, il filosofo e pensatore Toni Negri, figura centrale della contestazione degli anni ’70.
Quando Anna aveva 14 anni, Toni Negri fu arrestato con l’accusa di essere il capo occulto del terrorismo italiano, un’accusa dalla quale verrà poi prosciolto. Dopo quattro anni di carcere e quindici di esilio, Negri è divenuto un pensatore di fama mondiale, soprattutto dopo la pubblicazione del saggio "Impero" (2000).
Dietro la dimensione pubblica si nasconde una frattura intima e familiare che il film porta alla luce con delicatezza e radicalità.
Distribuito da Wanted, Toni, mio padre uscirà al cinema dal 10 al 12 novembre.