DI LÀ DAL FIUME E TRA GLI ALBERI, UN BUON CAST PER RACCONTARE IL TENERO E MALINCONICO INCONTRO TRA DUE GENERAZIONI

Paula Ortiz ambienta il romanzo dello scrittore americano Hemingway sfruttando gli spazi di una Venezia deserta a causa del Covid. Da giovedì 3 luglio al cinema.

Giancarlo Zappoli, lunedì 30 giugno 2025 - Recensioni

Il cinquantenne colonnello statunitense Richard Cantwell ha ancora poco tempo da vivere. Raggiunge Venezia seguito dal sergente Jackson. Ha combattuto in Italia ed ora vuole solo andare a caccia di anatre in laguna. Incontrerà una donna molto giovane, la contessa Renata Contarini, con la quale sperimenterà sensazioni forse mai provate prima.

Paula Ortiz ambienta il romanzo dello scrittore americano sfruttando gli spazi di una Venezia deserta a causa del Covid.

La sceneggiatura fa propria la teoria Iceberg che Hemingway ha applicato nella sua opera letteraria. Schreiber è perfetto nel dare al suo colonnello la ruvidezza giusta, finalizzata ad occultare il dolore fisico ed esistenziale che sottende. I suoi sguardi, i suoi silenzi, l'apparente laconicità che non si muta mai in disinteresse ma comporta un'acuta osservazione dell'interlocutore. Così come De Angelis sa offrire a Renata la freschezza dell'età ma anche la consapevolezza dell'esplorazione dei sentimenti nuovi che sta provando.

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