DEER GIRL, UN'OPERA FIERAMENTE INDIPENDENTE CHE RACCONTA LA VIOLENZA IN MODO INSOLITO E CORAGGIOSO

Francesco Jost procede per dettagli, spesso rovesciando la nostra prospettiva, restando aderente ai corpi e alle tensioni fra quei corpi in conflitto. Al cinema.

Paola Casella, giovedì 21 novembre 2024 - Recensioni

Rachele ha un rapporto di amore e conflittualità con la madre Anja, che a sua volta sopravvive in un matrimonio tossico (e ventennale) con il marito (e padre di Rachele) Mario. Rachele stessa non sa come gestire una relazione d'amore, nemmeno con il pacifico scultore Ermes, e attraverso la sua webcam cerca l'attenzione di un pubblico sconosciuto cui racconta di conoscere solo il sentimento del dolore. La spirale della violenza domestica avviluppa tutti i personaggi in scena.

Deer Girl racconta quella violenza domestica in modo insolito e coraggioso, senza mai spiegare o sottolineare troppo gli eventi, anzi, eliminando qua e là qualche tassello che aiuterebbe alla maggiore comprensione della trama, ma che serve a restituire la frammentarietà dei ricordi e delle ammissioni, caratteristica di chi si trova in una situazione che non può, o non vuole, affrontare.

La tensione latente, la violenza sottaciuta hanno un impatto deflagrante verso un finale sorprendente, ma coerente con le dinamiche di diniego e contraddizione in cui vivono i protagonisti di una violenza famigliare

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