DANTE, PER NOSTRA FORTUNA, UN SUSSEGUIRSI INCALZANTE E MORBIDO DI PAROLE, VISIONI, MUSICA E SUONI

Il regista affida all'innocenza di un bambino la lettura della Divina Commedia.

Rossella Farinotti, mercoledì 26 gennaio 2022 - Recensioni

Massimiliano Finazzer Flory ha sempre trattato personaggi della cultura mondiale mettendo in scena i loro pensieri, le azioni, le creazioni e le estetiche diverse per ogni epoca storica a cui appartenevano. Finazzer ha raccontato Leonardo da Vinci vestendone i panni e proiettandolo verso il nostro contemporaneo; ha recitato e letto Borges - Lo specchio di Borges - accompagnato dalle musiche di Astor Piazzolla; ha letto e recitato "I Promessi sposi" di Alessandro Manzoni viaggiando letteralmente per tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, accompagnato dalla ballerina Gilda Gelati, étoile della Scala di Milano, con le musiche dal vivo di alcuni componenti dell'Orchestra Verdi.

E ancora, andando a ritroso nel tempo, ha interpretato Mozart nel 2011. La sua forza è la commistione di più arti in dialogo e in movimento tra loro: letteratura, filologia, musica, danza, performance. Queste opere teatrali o cinematografiche venivano ideate sempre ponendosi in discussione, mediando tra la fruizione del colto intellettuale, stemperata con quella del pubblico più generico, che deve capire, imparare.

Dante, per nostra fortuna è un insieme di queste tematiche e azioni articolato e sintetizzato in un cortometraggio d'autore. O meglio, un corto d'artista.

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