Una riproduzione del mito di Gauguin, alimentato dal pittore e dal suo racconto romanzato. Da giovedì 17 settembre al cinema.
Parigi, 1891. Alla vigilia del suo viaggio per Tahiti, Paul Gauguin ha vissuto tante vite, ha fatto tanti viaggi, ha una moglie danese e cinque figli che non può mantenere. La famiglia decide di restare in Europa, lui di andare via, solo e con la benedizione di Mallarmé. In Polinesia, Gauguin arriva sofferente, maledetto, senza un soldo. È l’ispirazione primitiva che spera di ritrovare lontano dalla Francia, “dove non è rimasto più niente da dipingere”. Sopravvissuto a un infarto, trova un amico nel dottor Vallin e una sposa autoctona in Tehura. Più giovane lui, Tehura diventa la sua musa e la sua ossessione. Incompreso dai suoi contemporanei, vivrà modestamente tra i tahitiani prima di gettare la spugna e ripiegare in Francia.
Consacrato al primo soggiorno di Paul Gauguin in Polinesia, nel 1891, Gauguin
è un biopic atipico che dinamizza il genere senza rivoluzionarlo.