IL REGNO, BUON SOGGETTO PER UN FILM CHE NON SPINGE MAI SULL'ACCELERATORE DELLA CRITICA SOCIALE

Il film segna l'esordio nel lungo di Francesco Fanuele dopo il cortometraggio che conteneva in nuce la storia di Giacomo e del reame paterno. Disponibile in digitale dal 26 giugno.

Paola Casella, giovedì 25 giugno 2020 - Recensioni

Alla morte del padre, il quarantenne Giacomo viene convocato dall'avvocato Sanna per presenziare all'apertura del testamento. Il padre di Giacomo ha abbandonato lui e sua madre trent'anni prima, ma la sorpresa più grande è che nei trent'anni successivi l'uomo ha vissuto in un regno fermo all'anno Mille del quale si è autoproclamato sovrano assoluto. Un regno ai margini della via Salaria in cui la gente si veste e parla ancora come nel Medioevo, dove ogni forma di modernità è bandita e l'economia si basa esclusivamente sul baratto. Quando Giacomo si presenta all'indirizzo fornito dall'avvocato entra in questo luogo fuori dal tempo e scopre di essere l'erede al trono. Accetterà questa sfida e questa responsabilità?


Il regno è il lungometraggio di esordio di Francesco Fanuele, cosceneggiatore (con Stefano Di Santi) e regista, dopo il cortometraggio che conteneva in nuce la storia di Giacomo e del reame paterno.

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