L'attore esordisce sul piccolo schermo con un'avventura esistenziale capace di destare interesse sin dalle primissime sequenze.
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Sean Penn esordisce sul piccolo schermo e accetta per la prima volta di essere il protagonista di una serie tv. Perché? Per rispondere al quesito basterebbe - a garanzia - il nome del creatore della serie in questione, lo stesso di House of Cards Beau Willimon. Ma basta, senz'altro, guardare The First, da oggi su TIMVISION.
Lo incontriamo a casa, da solo con un cane. Flashback suggestivi distribuiti ad arte gettano luce sul suo passato - sappiamo che aveva una moglie venuta a mancare, oggi ha una figlia con problemi di dipendenza che fa la cameriera -, scopriamo che ha addestrato tutta la squadra speciale per la missione su Marte senza essere partito con loro.
Sin dal primo episodio il chiaro intento è sottolineare le sue doti psicologiche e diplomatiche: Hagerty è un ottimo comunicatore, conosce a menadito i suoi compagni di squadra, si dimostra capace di ascoltare e provare empatia più di chiunque altro. Si configura, in altre parole, come l'alter ego e l'opposto della responsabile della società aerospaziale Las Ingram, donna di ghiaccio a capo di tutto (la interpreta Natascha McElhone, già vista in Designated Survivor, Californication e The Truman Show), che considera la spedizione su Marte come "fondamenta della colonizzazione planetaria".
È facilmente intuibile il motivo per cui un interprete del calibro di Penn abbia scelto di prestare volto, voce e performance ad un prodotto televisivo (altamente cinematografico a livello di regia, mezzi, narrazione) che diluisce in otto episodi un'avventura esistenziale capace di destare interesse sin dalle primissime sequenze. Accanto all'avventura collettiva della spedizione, si sviluppano infatti, parallele e tormentate, le vicende che investono la quotidianità lavorativa quanto emotiva dei personaggi.
Così Penn è - anche e soprattutto - un padre che non ha (più) voglia di stare lontano dalla figlia Denise (Anna Jacoby-Heron di Stranger Things e Grey's Anatomy). Lo spiega lui stesso: "Ho amato il personaggio sin da subito, perché è nato per fare il padre di questa ragazza piena di problemi, ma anche per fare il comandante di questa missione su Marte: il suo dilemma tra partire e restare, tra casa e lavoro, è qualcosa che conosciamo bene tutti e tutti prima o poi ci troviamo ad affrontare".