FAHRENHEIT 11/9, LA DEMOCRAZIA È ANCORA UN SOGNO DA INSEGUIRE

Tra visione apocalittica e iniezione insurrezionale, Michael Moore continua a dare il buon esempio. In Concorso alla Festa del Cinema di Roma e da oggi al cinema.

Marianna Cappi, lunedì 22 ottobre 2018 - Recensioni

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Michael Moore (71 anni) 23 aprile 1954, Flint (Michigan - USA) - Toro. Regista del film Fahrenheit 11/9.

Mentre la città di New York stava già festeggiando la signora Clinton, e nonostante la sbandierata preferenza di tre quarti degli americani per il programma democratico, il 9 novembre del 2016 veniva eletto presidente degli Stati Uniti d'America un uomo pubblicamente razzista, classista e misogino e privatamente ambiguo di nome Donald Trump. "Com'è potuto accadere?", si domanda Michael Moore, e già che c'è tesse qualche importante e tragico collegamento tra la nuova presidenza e le tragedie nazionali, dalle carneficine nelle scuole all'avvelenamento di massa della popolazione nera della città industriale di Flint, in Michigan, ad opera del suo stesso governatore e primo cittadino.

Il punto di Moore è che non ha più colpa Putin di quanta non ne abbiano i democratici stessi, da Clinton al popolare Obama, fino ai sindacalisti e ai dirigenti di piccola taglia, immolati alla logica del compromesso e della moderazione anche quando lambisce la criminalità.
Marianna Cappi

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