Una mini-serie che evita i risvolti più profondi e complessi, lasciandoci con la sensazione che ci sia ancora molto da scoprire. Su RaiPlay.
La miniserie segue la vita di Mike Bongiorno, dall'infanzia a New York fino all'apice della sua carriera televisiva. Attraverso una lunga intervista fittizia condotta dal giornalista Sebastiano Sampieri, la serie esplora alcuni momenti significativi della vita privata e professionale di Bongiorno prima di "Rischiatutto", dalla sua esperienza come partigiano durante la guerra al suo grande amore per Daniela Zuccoli.
Mike ci lascia con la sensazione che ci sia ancora molto da scoprire. Se le celebri gaffe di Bongiorno ci facevano sorridere, questa miniserie "cade" come la signora Longari su... una visione troppo superficiale del personaggio, evitandone i risvolti più profondi e complessi.
Dal punto di vista stilistico, la miniserie segue i canoni classici del biopic televisivo. Le interpretazioni di Claudio Gioè ed Elia Nuzzolo sono molto convincenti, trasmettono efficacemente il carisma e la determinazione di Bongiorno nelle diverse fasi della sua vita, ma subiscono loro stessi l'effetto biopic: celebrando il suo impatto sulla cultura popolare italiana, la serie non affronta criticamente le scelte e le controversie che hanno definito Bongiorno non solo come icona televisiva, ma anche come persona, rendendo così inevitabilmente meno autentiche le interpretazioni dei due attori.