Una donna georgiana di mezza età, madre di due figli, sconvolge la sua famiglia tradizionale e multigenerazionale, annunciando che andrà a vivere da sola.
Manana è una madre di famiglia che vive con i suoi genitori, suo marito, i due figli e il compagno della figlia. Non vuole festeggiare il giorno del 52esimo compleanno, ma gli amici del marito le invadono comunque la casa e lei, che aveva già cercato un appartamento per se stessa, decide di lasciare tutti e andare a vivere da sola. I figli del resto ormai sono grandi, la passione con il marito si è raffreddata e la madre la esaspera con continue richieste. Nel silenzio della nuova abitazione cerca di ritrovare se stessa e ridefinire la propria identità, un percorso che si rivela non privo di ostacoli, sia per l'opposizione dei parenti, sia per l'emergere di alcune verità.
Presentato al Sundance e a Berlino, il film di Nana Ekvtimishvili e Simon Groß è stato poi premiato in vari festival come Hong Kong, Lecce, Sofia e Seattle. La coppia di registi georgiani, anche se trasferitisi in Germania, continua a raccontare del proprio Paese come nel precedente In Bloom sulla formazione di due ragazzine. Questa volta però il loro respiro è universale, sulla condizione femminile in tutto il mondo, e ancora più in generale sull'importanza del tempo e del silenzio. Che non conterranno tutte le risposte, ma per lo meno aiutano a ritrovare le domande.