IL VERDETTO HA CONQUISTATO IL CUORE DEL PUBBLICO: È IL FILM PIÙ VISTO IN TANTE GRANDI E PICCOLE PROVINCE ITALIANE

Non era scontato che un film d'autore come quello di Eyre si facesse largo in Italia con numeri da blockbuster.

Claudia Catalli, mercoledì 24 ottobre 2018 - News

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Emma Thompson (65 anni) 15 aprile 1959, Londra (Gran Bretagna) - Ariete. Interpreta Fiona Maye nel film di Richard Eyre The Children Act - Il Verdetto.

Certi risultati al cinema fanno riflettere. Non era scontato che nell'Italia conquistata da Checco Zalone si facesse largo con numeri da blockbuster, un film tutt'altro che "pop" come The Children Act - Il verdetto. Cinema d'autore, che si serve di volti e talenti conosciuti, ma non certo nomi hollywoodiani di quelli capaci di trainare in sala orde di pubblico. Eppure Stanley Tucci ed Emma Thompson hanno saputo conquistare il pubblico italiano, tanto che i cinema, per far fronte alle tante richieste, hanno esteso la programmazione del film a ben oltre i 200 schermi.

Fa piacere, intanto, che la performance notevole della Thompson possa aver convinto un pubblico così ampio, a chiara dimostrazione che, da una parte, un'attrice a 59 anni ha decisamente ancora molto da dire, dall'altra che gli spettatori italiani sembrano aver voglia di vedere storie di donne.
Claudia Catalli

Qui la Thompson è protagonista assoluta nei panni della giudice Fiona Maye, partorita dalla penna di Ian McEwan ("La ballata di Adam Henry"): una professionista contemporanea, donna multitasking e in carriera, piena di difetti, disposta a sacrificare suo malgrado il matrimonio per il lavoro. Di più: per i suoi alti valori è disposta a spendersi più di quanto lei stessa avesse mai previsto, fino a entrare tra le mura di un ospedale e legarsi emotivamente ad un malato terminale.

In foto una scena del film The Children Act - Il verdetto.
In foto una scena del film The Children Act - Il verdetto.
In foto una scena del film The Children Act - Il verdetto.

Non ha convinto, quindi, solo la performance attoriale della protagonista, attorniata da un cast d'eccezione e affiatato. Né soltanto la regia, capace di far virare con grazia il legal movie sul romantic drama. Ha convinto, soprattutto, la storia. Quella di una donna tutta d'un pezzo che riscopre l'amore per le piccole cose - una canzone, una poesia, un bacio inaspettato -, ma anche quella di un giudice che si trova nel mezzo di un caso etico importante, sospeso tra religione e libertà personale.

È un invito a riflettere, Il Verdetto (guarda la video recensione), e il pubblico italiano lo ha accettato, dimostrando di aver fame di questo tipo di cinema, autoriale, intelligente, che costringe a ripensare le proprie certezze, a mettersi in discussione.
Claudia Catalli

È il pubblico che il regista chiama a corte, invitandolo a riflettere insieme alla protagonista sulle sorti del tormentato e magnetico Adam (Fionn Whitehead, applaudito in Dunkirk). A chiedersi cosa sia giusto, fino a che punto un esterno - giudice o amica che sia - possa spingersi nell'influenzare le nostre scelte personali.

Infine, ovviamente, a ponderare quale debba essere il ruolo delle istituzioni nell'ampio e controverso dibattito sulla vita e la morte. Fiona, senza mezzi termini, sceglie sempre la vita e tuttavia resta travolta dal suo stesso compito, dal mestiere che si è scelta e del quale pensava di essersi abituata. Decidere, giudicare, quello scegliere che per Sartre era "la cosa essenziale nella vita: se ti tolgono la possibilità di scegliere è come se ti togliessero la vita".

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