Cannes 71 deve ancora aprire i battenti, ma già fervono eventi e anteprime. È il caso di Hotel Transylvania 3 - Una vacanza mostruosa, presentato alla vigilia del primo giorno di Festival proprio di fronte al prestigioso Hotel Carlton. Mentre i personaggi più amati della saga 'mostruosa' raggiungono la Croisette a bordo di imbarcazioni colorate e a tema, il regista Genndy Tartakovsky svela gustose anticipazioni sul film, che uscirà in Italia il 22 agosto.

Non aveva detto che avrebbe chiuso con Hotel Transylvania?
Sì, il film precedente mi aveva soddisfatto appieno, aveva avuto successo, pensavo fossimo a posto così. Poi sono partito per una vacanza, in crociera con la mia famiglia. E lì mi sono venuti in mente tutta una serie di elementi narrativi e visivi che avrebbero potuto ravvivare e impreziosire la saga con un nuovo avventuroso capitolo. Tornato, ho rifiutato di dirigere un terzo film già scritto da altri. Però ho detto: "Ho un'idea, mi è venuta in vacanza, se volete ne parliamo". Ed è nato Hotel Transylvania 3. Non tutto nasce dal marketing: la voglia di raccontare le cose con la maggiore naturalezza, spontaneità e semplicità possibile a volte - speriamo - paga di più. La sfida stavolta è ricompensare le attese del pubblico con una storia che valga la pena vedere.

Al suo posto, troveremo Dracula in crociera con la famiglia. 
Esatto. Rivedrete i mostri che conoscete tutti a bordo, intenti a divertirsi, partecipare alle varie attività e attrazioni (escursioni, sport ad hoc per mostri ndr), ma la vacanza prenderà una brutta piega per colpa della new entry Ericka.

Il nuovo personaggio femminile di cui si innamora Dracula?
Già, è il capitano della nave, ma soprattutto la nipote di Van Helsing ed è pericolosissima, perché cresciuta sapendo che i mostri vanno uccisi. Dracula compreso. Sono fiero di aver creato un villain femminile, una cattiva così estrema e pazza proprio come Dracula. Una cresciuta a odiare gli altri, fin quando non capirà che sono fatti proprio come lei.

È stato lei a sostenere "I mostri sono come noi umani". Ne è convinto?
Eccome. Lo dice uno che da piccolo li odiava, i mostri. Mi facevano paura. Non ci giocavo, non guardavo film a tema. Proprio lavorando a Hotel Transylvania 2, con un team di 50 animatori provenienti da ogni nazione, ho capito che in fondo non c'è colore, forma, genere, razza che ci divida veramente gli uni dagli altri: siamo tutti fatti della stessa pasta, ognuno con le sue idee, paure, abitudini, emozioni. Il tema dell'uguaglianza delle diversità me lo porto dietro da bambino, da immigrato quale sono. Nato in Russia, ho sempre cercato di farmi accettare e più avanti ho voluto inserire nel mio cinema temi come voglia di integrazione, sentirsi diverso e insieme percepire gli altri così simili.

Il suo film d'animazione preferito in assoluto?
Dumbo, per il suo potere emotivo dirompente e anche una certa visionarietà che da regista ho sempre cercato e apprezzato. Mi affascinano molto anche le creazioni di Miyazaki. Di un film d'animazione apprezzo la visione: quella roba che è tutta nella tua testa a occhi chiusi, quando devi ancora iniziare la prima scena. Un buon film d'animazione non deve essere realistico, deve essere esagerato. Soprattutto a livello di emozioni.