TORINO FILM FESTIVAL. UN'EDIZIONE ORIGINALE, FRESCA, INDIPENDENTE, GRAFFIANTE E GIOVANE. ECCO TUTTE LE NOVITÀ

Il nuovo direttore, Giulio Base, ha illustrato cosa ci si dovrà aspettare dall’evento di novembre.

Paola Casella, mercoledì 6 marzo 2024 - Festival

La 42esima edizione del Torino Film Festival sarà “libera, originale, fresca, indipendente, graffiante e giovane”. A dirlo è il nuovo Direttore artistico della manifestazione, Giulio Base, il quarto negli ultimi quattro anni e forse il più emozionato nell’illustrare le novità che riguarderanno la sua direzione. “La colonna vertebrale rimarrà sempre quella cinefila e autoriale”, rassicura Base all’incontro di presentazione del nuovo progetto, che tuttavia “prevederà alcune migliorie, pur nel rispetto della tradizione: a cominciare dall’apertura, che tornerà ad essere incentrata su una proiezione di qualità, magari in anteprima mondiale, in presenza delle stelle del cinema”.

Perché un red carpet ci sarà, ereditato dall’apertura della stagione del Teatro Regio che avrà avuto luogo appena prima di quella, il 22 novembre, del 42esimo TFF. E le stelle internazionali, spera Base, ci saranno, “ma ci concentreremo soprattutto sulla qualità dei film in cartellone”.
 

La seconda novità riguarda proprio il programma, che quest’anno, promette Base, sarà “più agile, snello, leggero e accogliente perché verrà assottigliato rispetto al passato: dai 180 e più titoli scenderemo ad un massimo di 120, seguendo una linea di semplicità della fruizione”. Anche le sezioni saranno meno numerose: “Quattro competitive e due non competitive. E nessun’altra sottosezione”, promette Base. Per quanto riguarda il concorso, ci saranno in gara 16 lungometraggi di finzione di nuovi autori, in anteprima mondiale o internazionale, e 16 documentari, senza distinguo fra italiani e stranieri. Infine saranno in concorso 24 corti, tutti in anteprima europea

La terza novità riguarda il team di selezionatori, tutti rigorosamente under-35, composta da Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione. “Tre donne e tre uomini, nati fra il 1993 e il 2001: per me, che ho esordito a 25 anni, era importante avere una squadra di giovanissimi a selezionare i titoli della nuova edizione del TFF”, afferma Base.

Quarta novità è la nuova sezione competitiva denominata Zibaldone: “uno spazio libero ed eterogeneo”, come lo descrive Base, in cui durata, formato, genere e data saranno variabili e fra i cui titoli il pubblico sceglierà quello cui assegnare il suo premio. Infine le due sezioni non competitive: la prima è Fuori concorso, che di solito garantisce i grandi nomi internazionali sul red carpet, e che comprenderà “titoli anche molto popolari, in un’ottica di inlcusività del pubblico torinese interessato a ritornare in sala”, al centro anche degli incontri e delle masterclass in apertura dei film: Base si lascia scappare che è già in trattative per far introdurre a Vittorio Storaro Apocalypse Now, parte dell’altra sezione non competitiva, ovvero la preannunciata retrospettiva di 24 titoli dedicata a Marlon Brando, della cui nascita cade quest’anno cade il centernario.

Brando, confessa Base, che è a sua volta anche attore e regista, è sempre stato per lui “un’ossessione: per questo avrò il piacere di introdurre perosnalmente ogni film della rassegna”. PerchéBrando, ossessione personale a parte? “Perché è il più grande attore di tutti, quello che anche secondo i colleghi ha cambiato per sempre l’arte della recitazione. E ha cavalcato tutte le grandi turbolenze del ‘900, è stato un ambientalista ante itteram schierato a favore di tante battaglie, sempre ribelle e sempre vitale e attivo: per questo ancora oggi è un simbolo per i giovani”.

Il modello per il nuovo TFF di Giulio Base? “Il Lumière di Lione diretto da Thierry Fremeaux, che è nato in quella città francese e che con quel festival si diverte veramente, perché è molto cinefilo e allo stesso tempo molto popolare”.

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